BUON COMPLEANNO “SAN VITO”

Riccardo Tucci

Riccardo Tucci

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Oggi il nostro stadio compie 60 anni. L’inaugurazione ufficiale dello stadio “San Vito” è del 4 ottobre 1964. La cerimonia svoltasi a Palazzo dei Bruzi ha visto la partecipazione del dr. Oreste Granillo, Presidente regionale del CONI, del Sindaco della città, avv. Mario Stancati, e dell’assessore comunale ai LL.PP., ing. Francesco Guido.

Il progetto iniziale prevedeva le due Tribune ovest ed est (denominate rispettivamente A e B) e la sola Curva Sud per un totale di 19.200 posti a sedere e ciò implicava la sua inusuale e iniziale forma a ferro di cavallo.

Alla fine degli anni ’80, inizio anni ’90, in seguito alla promozione della squadra cittadina fino alla serie B, ha subito numerose modifiche e ampliamenti con l’edificazione della Curva Nord che ha portato la capienza dello stadio a circa 25.000 posti a sedere e la ristrutturazione della Tribuna A con la creazione nella stessa di una tribuna stampa sospesa.

Il 1º novembre 1967, lo stadio “San Vito” ha ospitato la partita ufficiale numero 270 della Nazionale Italiana. Per la qualificazione al Campionato Europeo del 1968 (che poi l’Italia vinse) gli Azzurri sfidarono la nazionale di calcio dell’Isola di Cipro.

La partita si concluse con un sonoro 5-0 a favore dell’Italia con doppietta di Mazzola e tripletta di Riva.

Lunedì 21 settembre 2015, la Giunta comunale, presieduta dal sindaco Mario Occhiuto, riunita in seduta, ha approvato la proposta di intitolare l’impianto sportivo denominato provvisoriamente “Campo di calcio Comunale San Vito”, come “Stadio Comunale San Vito Gigi Marulla”.

La prima partita che fu disputata nel nostro stadio vide il Cosenza battere il Pescara per 2-1 grazie alle reti di Ciabattari al 19’ minuto e di Campanini su rigore al 90’ dinanzi ad oltre 10.000 spettatori.

Lo stesso giorno fu inaugurata l’Autostrada del Sole

Sin qui i cenni storici riassunti per sommi capi, ma il San Vito – Marulla è diventato un pezzo di storia importante non solo per la Cosenza sportiva, ma anche per ciascuno di noi che ne abbia frequentato più o meno assiduamente i gradoni. Ogni cosentino potrebbe raccontare un aneddoto legato allo stadio, che è stato teatro di gesta epiche dei calciatori che ne hanno calcato il rettangolo verde: da Campanini a Marulla, da Codognato a Parisi, da Padovano a Tutino, da Corti a Simoni. Tutti raffigurati nel bellissimo tunnel che dagli spogliatoi porta al terreno di gioco, realizzato dall’Associazione “Cosenza nel Cuore” con le gigantografie fotografiche prese dal preziosissimo archivio dei nostri colleghi Tucci/Pescatore.

Come dimenticare il bandierone di Piero Romeo e dei Nuclei Sconvolti, la serpentina ubriacante di Maiellaro o il palo di Lombardo, campioni che hanno visto la carriera e la vita spezzata mentre stavano per spiccare il volo (Bergamini e Catena), proprio da Cosenza. Allenatori che hanno avuto in Cosenza tappe importantissime delle loro carriere (Zaccheroni, Simoni, Giorgi, Mondonico, Di Marzio, Reja, Mutti, De Biasi, Scoglio, Silipo).

Il San Vito-Marulla è stato teatro di stagioni esaltanti culminate con la festa promozione, ma anche di rovinose cadute in cui retrocessioni e fallimenti societari, che lo hanno addirittura portato a essere teatro di partite disputate tra due squadre che si chiamavano entrambe Cosenza.

Come tutti gli stadi il San Vito-Marulla è stato teatro di eventi extracalcistici, dalla S. Messa celebrata dal Pontefice, oggi Santo, Giovanni Paolo II in chiusura della sua visita apostolica in città, oppure i tantissimi appuntamenti musicali in cui si sono esibiti artisti di fama nazionale (Vasco Rossi) e internazionale (Bob Dylan).

Oggi, nonostante il restyling operato dalla Società guidata dal patron Guarascio dopo l’ultima promozione in Serie B, il San Vito – Marulla mostra tutti i segni del tempo che passa. Come la gran parte degli stadi italiani, è un luogo poco confortevole, non essendo provvisto di servizi adeguati al pubblico: da quelli igienici ai punti di ristoro, dalla tribuna stampa decentrata e con postazioni non adeguate alle esigenze lavorative dei giorni nostri (banchi piccoli e stretti), per non parlare del terreno di gioco, un tempo fiore all’occhiello della struttura e che, specialmente quest’anno, mostra significativi segni di affaticamento, dovuti probabilmente ad una cura non proprio adeguata.

Sappiamo bene quanto difficle ed oneroso sia mantenere una struttura imponente come lo stadio San Vito-Marulla, ma sta a noi cittadini, tifosi o meno, vigilare sul suo stato di salute e pretendere che si presenti al meglio della sua condizione in ogni gara che vi si disputi, perché in fondo è uno dei biglietti da vista che la nostra città offre.

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