Un Cosenza dimesso arriva al derby da ultimo in classifica, mentre i tifosi sperano in una possibile cessione

Eliseno Sposato

Eliseno Sposato

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Il Cosenza di Guarascio sa bene come farsi male. Oramai lo abbiamo imparato da tempo che quando arriva l’inverno, per i nostri amati Lupi, che invece dovrebbero saperlo bene come si affrontano i rigori climatici, si scivola inesorabilmente verso il fondo della classifica. È successo negli anni passati ed è accaduto ancora una volta oggi.

Eppure, le premesse sembravano diverse con un Alvini che era riuscito a tenere la barca a galla, nonostante il macigno della penalizzazione e il privarsi volontariamente del migliore difensore in organico, provando pietosamente a mentire quando parlava di scelta tecnica, salvo poi essere smentito dai fatti che hanno determinato la scelta della proprietà di privarsi di Camporese molto prima dell’arrivo della finestra di mercato di gennaio.

Ma al tecnico di Fucecchio non possiamo imputare colpe al riguardo, visto che essendo un dipendente della società, non ha potuto che adeguarsi all’ennesimo harakiri del proprietario che come al solito, quando non imputa agli altri le responsabilità dei gravi errori commessi (leggasi alla voce Anania), se ne guarda bene dal comunicare in maniera trasparente le sue decisioni, anche se fossero prese per il bene del Cosenza.

Oggi che siamo di nuovo all’ultimo posto in classifica, possiamo toccare con mano quanto sia grave avere preso quei quattro punti di penalizzazione per deficienze amministrative che non sono di certo da imputare all’Avv. Anania, mera esecutrice delle disposizioni impartite dalla proprietà, ma in tutto e per tutto al grosso errore di valutazione fatto dal sig. Guarascio che ha utilizzato gli accreditamenti ricevuti dalla Lega per la passata stagione, per coprire una parte della massa debitoria, prima ancora di quella con lo Stato relativa agli oneri fiscali, come ci ha spiegato bene la sentenza della Corte Federale.
Una sentenza che ha messo una pietra tombale anche sulla famosa favola dei “conti a posto” brandita a piè sospinto come una spada dai più strenui difensori dell’imprenditore lametino, per mettere a tacere chi come noi ha sempre espresso riserve al riguardo. Bastava leggere i bilanci pubblici e chiedere conto di quella fumosa voce degli “oneri diversi” che inglobava gran parte degli introiti trasformandoli in uscite che portavano i bilanci in pareggio. Ma questo ahimè lo abbiamo fatto davvero in pochi.

Ecco allora che arriviamo alla madre di tutte le partite nelle condizioni peggiori. Con la squadra reduce da tre sconfitte consecutive che scenderà in campo con la paura di sbagliare il derby che, è bene ricordarlo, non vinciamo in casa in campionato dalla bellezza di quasi 40 anni, tanti ne sono trascorsi dal gol di Aita segnato nella primavera del 1985.

Naturalmente Guarascio, insieme alla sig.ra Scalise, suo braccio destro e oggi Amministratrice Unica del Cosenza Calcio, hanno pensato bene di metterci quel tanto che bastava per “caricare” a dovere l’ambiente con l’assurdo rincaro dei prezzi dei biglietti, rinnegato dopo poche ore dall’annuncio ufficiale che portava il costo dei biglietti delle Curve da 19 a 30 euro, per non parlare di quello delle tribune. Non essendoci nessuno a cui dare la colpa, ma si potevano facilmente tirare in ballo dei cattivissimi hacker capaci di violare il sito ufficiale, hanno pensato bene di tornare sui propri passi ribassando solo i prezzi delle curve, ma senza fornire alcuna spiegazione sull’accaduto, con l’inevitabile conseguenza di fare montare la protesta dell’appassionata tifoseria rossoblù, trattata a pesci in faccia per l’ennesima volta.

Cosa succederà il 26 prossimo venturo non lo sappiamo, tra i gruppi organizzati del tifo la discussione è animata ma con tutta probabilità i supporters silani non faranno mancare il sostegno alla squadra per tornare finalmente a vincere un derby casalingo.

Ora non resta che appellarci alla speranza che si concretizzi la trattativa della cessione del Cosenza Calcio dalla EL4 Group al misterioso fondo d’investimenti arabo, che ha formulato, come scritto dai colleghi de Il Quotidiano del Sud, una richiesta ufficiale di acquisto del Cosenza Calcio, per rilanciarlo nell’immediato futuro con progetti a lungo raggio, dando corpo alle tante voci che si sono succedute in questi ultimi mesi.

Per ora non ci resta che aggrapparsi a questa speranza di vedere finalmente il Cosenza tornare ad essere una vera società di calcio professionistico, strutturata come si conviene alla sua storia gloriosa.

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