Le lacrime versate da Massimiliano Alvini seduto spossato in panchina, al termine di un infinito derby tra Cosenza e Catanzaro, stanno facendo il giro d’Italia attraverso gli schermi televisivi e gli articoli delle testate web, e sono la materializzazione del suo impegno per la salvezza del Cosenza Calcio.
Un impegno che professa dal primo giorno in cui ha accettato l’incarico di dirigere una squadra, rinnovata per l’ennesima volta, chiamata a lottare sempre e solo per la salvezza, che ripete come un mantra sia quando le cose vanno bene, che quando vanno meno bene.
Oggi ha spronato i suoi ragazzi in campo dal primo al cento sedicesimo minuto di una gara che non è riuscito a vincere solo perché sulla sua strada ha trovato un arbitro, il signor Aureliano di Bologna, in decisa giornata no che ha condizionato la gara espellendo Caporale dopo soli 21’ e sbagliando su tutti i momenti decisivi poi corretti dai colleghi al Var.
L’ovazione che il pubblico ha riservato al tecnico rossoblù al suo ingresso in campo sono il segno tangibile del legame creato da Alvini con la tifoseria rossoblù è frutto del lavoro fatto sul campo e di come il tecnico toscano, sia riuscito a dare un’anima alla squadra silana, portando i suoi ragazzi a lottare su ogni pallone, fino all’ultimo secondo di ogni partita, sudando e onorando la gloriosa maglia del Cosenza Calcio.
Questo lavoro però va protetto, perché gli errori arbitrali stanno diventando una costante in questa parte della stagione e sempre più spesso stanno penalizzando il Cosenza oltremisura. Si dice che i torti e i favori alla fine si compensano, staremo a vedere. Per il momento il saldo dei Lupi è decisamente negativo. Di questo deve farsi carico la società silana alzando la voce nelle sedi opportune, mostrando la fierezza e la fermezza di rappresentare una città e la sua tradizione sportiva.
Dopo la prova offerta oggi dalla squadra in quella partita attesa tutto l’anno, con la vittoria casalinga che continua a restare purtroppo un tabù, a noi non resta che stringersi ancora di più intorno ai calciatori rossoblù, sperando che anche la proprietà faccia la sua parte portando i correttivi necessari, mettendo in campo un po’ di quella chiarezza necessaria che manca da troppo tempo.