Il Sindaco Caruso a Lotta Coi Lupi: “Come cittadino e tifoso del Cosenza mi sento preso in giro da Guarascio”.

Eliseno Sposato

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Il Sindaco di Cosenza, Avv. Franz Caruso, è intervenuto ieri sera nella trasmissione condotta da Antonio Palopoli sul suo canale YouTube “Lotta Coi Lupi”, in un lungo dibattito sulle ultime vicende in casa Cosenza Calcio. Il Primo Cittadino si è confrontato, senza sottrarsi ad alcuna domanda, oltre che con Palopoli, con gli ex calciatori rossoblù Alberto Urban e Gigi Simoni, e i giornalisto Massimo Mitidieri (Il Giornale di Sicilia) Pietro Diodati (A Tutta B), Eliseno Sposato (SoloCosenza) e il tifoso Gaetano Lobianco, grande coach della pallavolo cosentina. Molte le cose che sono emerse nel corso della chiacchierata che potete vedere in versione integrale qui, mentre di seguito riportiamo ampi stralci della trasmissione.

ANTONIO PALOPOLI: Buona sera signor Sindaco e grazi di avere accettato l’invito. Partirei chiedendogli dell’incontro avuto la settimana scorsa con il patron del Cosenza Guarascio e con l’amministratore delegato, dottoressa Scalise. A Lei è stato detto che il Cosenza calcio praticamente è in vendita, ecco che il patron sta cercando di vendere questa società. Ora che la squadra è tornata alla vittoria nella gara contro la Carrarese, si è un po’ rasserenato l’ambiente, ma la tifoseria continua con la protesta disertando lo stadio. Per salvare la categoria è necessario, a mio avviso, di riportare la gente allo stadio. Secondo Lei esiste un modo per accelerare il processo di cambio della gestione societaria? Perché sappiamo bene che finche Guarscio resterà alla guida del Cosenza, la gente, a malincuore, continuerà a disertare lo stadio.

SINDACO CARUSO: <<Esattamente quello che io ho detto a Guarascio quando è venuto in comune, che è inutile veramente prendersi in giro. C’è ormai un muro difficile da a abbattere tra la tifoseria e il Presidente Guarascio che non è più, per verità, come ho detto io, una questione solo di curva o di tifo organizzato. Purtroppo, anche chi non è uno frequentatore abituale dello stadio oggi vive questo rapporto con la società in modo conflittuale. Il cosentino medio che magari andava allo stadio con il figlio la domenica per partecipare e per assistere alla partita, oggi non ci va più ma non perché non è più tifoso. Io questo l’ho fatto presente al Presidente Guarascio con molta lealtà, dicendo che c’è una preoccupazione anche da parte dell’amministrazione, quindi del sindaco che si rende portavoce e partecipe di quella che è una situazione diffusa nella città: del malessere rispetto a questo vertice societario e quindi alla necessità di fare chiarezza rispetto a quella che è la situazione gestionale e poi sportiva del Cosenza calcio. Ad ottobre avevamo incontrato il Presidente, ci aveva garantito alcune iniziative che poi non sono state seguite da fatti concreti. È palese oggi che la situazione è precipitata. – prosegue il Sindaco Caruso – Perché nonostante il risultato positivo dell’ultima partita, siamo sempre in fondo alla classifica, anche se la matematica non dice che tutto è perduto, però onestamente la situazione molto molto delicata e molto grave e allora? Problema non è soltanto di avere la certezza di una dichiarazione che prima non c’era, perché il Presidente per la prima volta in modo ufficiale, ha detto che la società è in vendita, ma che la società è in vendita, non significa che come lei ha detto che il Presidente sta cercando di venderla. E il problema è questo – ha proseguito il Sindaco Caruso – Noi sappiamo, perché si rincontrano delle voci da tempo nella città, che ci sarebbe un fondo straniero interessato all’acquisto. Sappiamo che ci sono professionisti della città che stanno mediando e stanno trattando questa operazione. Ma si ferma lì, di concreto non abbiamo niente. E quello che era un impegno assunto dal Presidente di cercare di aprire le porte della società modificando l’assetto societario ad eventuali investitori che volevano dare un contributo per aiutare la squadra a risalire la china. Non si è verificato. Nel Cosenza il Presidente è monocratico, non c’è un consiglio d’amministrazione, non si può chiedere di investire nella società se poi non si ha il peso e il ruolo per poter incidere nelle scelte. Quindi questo dal punto di vista societario, ma poi c’è un aspetto che è quello sportivo, è inutile che ci prendiamo in giro. Il Cosenza non gode più di molta fiducia nell’ambiente che conta perché sappiamo che alcuni trasferimenti non sono stati resi possibili da una mancanza proprio di fiducia nella società. Sappiamo che al livello di Lega non abbiamo più il peso di prima e quindi tutto lì, secondo me. Dobbiamo affidarci alla squadra e a Mister Alvini che devono metterci veramente il cuore questa volta non solo la tecnica, ma il cuore, la passione, cioè la voglia di fare, di mantenere questa serie B, quindi dare con l’orgoglio quella marcia in più che serve, per poter credere nella salvezza. Adesso veramente credo che le sorti del Cosenza calcio, sono nelle gambe degli 11 giocatori che scenderanno in campo e di Mister Alvini. Questo con molta lealtà, con molta onestà. Io non sono un tecnico, non mi sono mai permesso di dare indicazione del genere e non sono mai entrato nelle questioni societarie se non nel momento in cui sono stato reso partecipe delle preoccupazioni che c’erano dal punto di vista economico finanziario e che credo che ancora ci siano, per cui la situazione sicuramente delicata difficile>>.

In questo primo intervento il Sindaco Caruso è un fiume in piena ed ha continuato dicendo: << Sono d’accordo con tutti voi. Dobbiamo aiutare la squadra, dobbiamo portare i tifosi allo stadio, ma in questa situazione che cosa andiamo a dire noi ai tifosi? Io ho grande difficoltà, lo ammetto, non me la sento di dire partecipate, vorrei che partecipassero tutti. Quando anche alcune segnalazioni, alcuni suggerimenti dati al Presidente per cercare di aiutarlo ad uscire da questa situazione di scontro frontale con la tifoseria non ha sortito nessun effetto e mi riferisco alla giornata rossoblù. Alberto Urban che è stato una colonna portante della nostra squadra si ricorderà sicuramente le giornate rossoblù che si facevano proprio per portare le persone allo stadio, con prezzi popolari e l’ingresso gratuito per le donne. Mi pare che non fosse una cosa fuori dal mondo. Una volta si faceva, io l’ho riproposto, però il risultato è stato che questo è rimasto sulle 17 € per la curva e ti porti l’amico. Non era questo lo spirito. Non è un problema economico, è un problema proprio di spirito, di volontà di riavvicinare la tifoseria ad un presidente che con molta onestà bisogna riconoscere che è stato l’artefice del ritorno in serie B del mantenimento per un per alcuni anni della serie B, Purtroppo è un Presidente che non viene sentito dalla città e dalla tifoseria con il proprio presidente, perché purtroppo non vive la città, non è per la città e si comporta con uno spirito che non coinvolge anche il fatto di non incontrare mai i tifosi, di non parlare con la stampa. Da sindaco quanto è difficile il rapporto con il cittadino e con la stampa però devi fare di tutto per smussare gli angoli e per aprire comunque un dialogo con la città, con i tifosi e con quelli che seguono con passione e con competenza. E mi riferisco alla stampa, le sorti del campionato>>.

ALBERTO URBAN: Buonasera, volevo chiederle come mai questo incontro in grave ritardo? A mio avviso farlo adesso non è servito a nulla, fosse stato magari un mesetto prima, magari si si muovevano le acque e si diceva prima, magari che questa società era in vendita, forse qualcosina si riusciva a fare. Sto dicendo così si contribuiva anche fare un po’ di mercato per aiutare questa squadra, perché, in questo momento, mancano quei 3 4 giocatori importanti per poter raggiungere la salvezza.

SINDACO CARUSO : <<Non è stato in grave ritardo, noi se non ricordo male, Il 21 ottobre del 2024 abbiamo incontrato il Presidente Guarascio e la dottoressa Scalise.  Poi, non è che c’è bisogno di reiterare gli incontri per capire o per incidere su alcune scelte che peraltro non competono al sindaco. ho convocato l’incontro una settimana fa per la possibilità di lasciare mano libera alla società, per fare quello che voleva abbiamo aspettato, io il Presidente del consiglio comunale, come ad ottobre. Questi incontro è poi avvenuto nel momento in cui onestamente abbiamo toccato con mano quanto si era deteriorato il rapporto ormai con questa società da parte della città. Abbiamo cercato – sottolinea il Sindaco Caruso di mettere un punto fermo. In questa situazione poi non è che l’incontro con il sindaco può determinare le scelte che abbiamo visto adesso, a distanza già di un mese, che on hanno portato altri risultati. Abbiamo avuto soltanto una certezza che vende. Io ho detto anche che avrei invitato tutta quella cordata di imprenditori che dicevano che era interessati ad aiutare il Cosenza calcio a farsi presente pubblicamente, che avesse fatto un’offerta pubblica>>.

MASSIMO MITIDIERI: Signor sindaco, buonasera. Intanto la novità che è emersa è quella che ormai lei è rimasto l’unico tramite tra e il Cosenza calcio e il mondo esterno con il Presidente, che si sottrae a qualunque incontro.La domanda che volevo fare è questa: a livello personale che percezione ha avuto tra l’incontro di ottobre è quello della settimana scorsa, al netto del fatto che ha esternato il pensiero secondo cui Cosenza in vendita? Attenzione però, perché nel comunicato ufficiale del Cosenza Calcio si parla solo di trattative, non ha detto che e in vendita, quindi volevo intanto sincerarmi se effettivamente le aveva esternato questo pensiero. E poi a livello personale che percezione ha avuto? Cioè ha trovato di fronte a se due soggetti diversi oppure, sempre lo stesso Guarascio?

SINDACO CARUSO <<L’ufficialità della messa in vendita del Cosenza mi è stata è stata data in quell’occasione dove eravamo presenti io e il Presidente del consiglio comunale Giuseppe Mazzuca. Glielo abbiamo chiesto in modo diretto, senza giri di parole, e ci ha detto che la società è in vendita, è vero, non è vero. Lo pensa veramente o no? Io ho molte riserve, però indubbiamente c’è una situazione che deve necessariamente portare a pensare di cedere il passo. E la mia impressione, onestamente che rispetto ad ottobre fosse una situazione diversa, molto più difficile per loro. E sono venuti all’incontro veramente un po’ dimessi rispetto a quella che era la presenza baldanzosa dell’ottobre del 2024 quando vennero senza invito, dicendo che avevano messo mano anche alla situazione finanziaria e che stavano cercando di risolvere i problemi che c’erano nella società. E poi ripeto, rispetto a quello che è la dichiarazione che ha fatto il Presidente, questo è anche quello che ha creato la frattura con la tifoseria. Non c’è mai un atto di chiarezza. Poi arriva un momento in cui bisogna essere chiari con tutti. Con i tifosi con i cittadini, con le Istituzioni, bisogna dire fino in fondo quello che è veramente l’azione che si vuole porre in essere. Poi quando al comunicato sulle trattative pure a noi era stato detto che ha delle trattative in corso e che per un patto di riservatezza sia io come sindaco che il Presidente non siamo andati oltre, ma ci ha dato la conferma che c’erano delle trattative in corso per la vendita della Cosenza calcio. Sono passati ormai più di due settimane, ancora non abbiamo visto nulla rispetto a questa trattativa ed è tutta questa tensione ed è tutto questo fumo che c’è intorno a questa situazione che, come dire, allontana ancora di più i tifosi, non si può chiedere ai tifosi di partecipare alle partite se poi non c’è chiarezza rispetto alle scelte che si vanno a fare, sia dal punto di vista societario che dal punto tecnico>>.

ELISENO SPOSATO: Buonasera signor sindaco, alla luce di tutto quello che lei ha detto sinora, di come si stanno svolgendo gli avvenimenti, non si sente preso in giro da questo personaggio, da questo proprietario del Cosenza calcio, così come ci sentiamo presi in giro noi giornalisti che non riusciamo a parlarci pur essendo, diciamo così, quelli che raccontiamo quotidianamente le vicende della squadra. Si sentono presi in giro tutti i cosentini, non solo i tifosi. Ecco, so che Lei può fare poco al riguardo se non rappresentare tutti noi, ma come Primo Cittadino non si sente preso in giro da Guarascio?

SINDACO CARUSO: <<Se non avessi avuto le risposte a delle domande certe, la domanda è stata fatta ed era quella sulla vendita. E su questo che ha dato una risposta certa: che vende. Però poi bisogna essere consequenziali. Bisogna vedere queste trattative a che punto arrivano. E quindi poi rendersi conto effettivamente se c’è un comportamento, come dire, positivo, rispettoso delle cose che dice oppure no? Se dovessi dire ad oggi qual è la mia posizione, direi che io sono dalla parte dei tifosi, cosa che ho sempre dichiarato e che oggi ancora di più sostengo, perché io mi sento come loro. In una situazione in cui non c’è chiarezza sulla cessione societaria, non c’è stata chiarezza sull’attenzione del percorso che si può fare. Dal punto di vista istituzionale non posso sentirmi preso in giro perché non ho potuto mettere in campo nessuna azione che poteva essere smentita da un accordo sottoscritto, non avendo nessuna possibilità di condizionare le scelte del Cosenza calcio. Però – prosegue il Sindaco Caruso – come cittadino, come Cosentino, come tifoso del Cosenza beh, mi sento pure io preso in giro perché vorrei che ci fosse veramente un atto di chiarezza rispetto al percorso che si vuole fare. E ancora oggi, di fronte al silenzio del Presidente, dell’amministratore unico delegato. Beh sì, c’è una situazione che condiziona il rapporto con la tifoseria e con la città, il che è quello che stiamo ormai denunciando da un po’ di tempo>>.

GIGI SIMONI: A sentire le perplessità del Sindaco che non è stato convinto dal presidente, non può convincere neanche me io mi volevo soffermare più sul discorso sportivo, tutto questo tira e molla, questo lascia e prendi, non fa bene ai ragazzi. E questo clima di incertezza e di lassismo anche, non fa altro che fare male ai giocatori che sul campo ce la stanno mettendo tutta con le loro prestazioni buone, quelle meno buone, abbiano fatto il possibile e l’impossibile. Io direi che questi ragazzi non li si aiutano, devono essere supportati, accompagnati e avere qualcuno che dia chiarezza. Io mi voglio soffermare più di questo, perché poi, come ho detto, se non ha convinto lui può cominciare anche gli altri, Eh? Questo modo, questo modo, modus operandi che ha usato peri gestire la società, di non mandare mai giocatori in televisione, nelle varie nelle varie trasmissioni, ha creato un clima rovente a Cosenza. E vorrei che si tornasse un po’ all’umanità e pregherei il sindaco di impegnarsi per questo ritorno. Perché così no, non fa bene la città. E nemmeno alla squadra.

SINDACO CARUSO << Anche questo è un problema che riguarda i rapporti con la città perché, dopo l’incontro Io immediatamente ho incontrato la stampa per comunicare ai cittadini quello che è giusto che loro sappiano, perché non c’è nulla e non ci può essere nulla di segreto. Ma anche in quella circostanza avevo detto al Presidente che forse sarebbe stato opportuno incontrare la stampa insieme, ancora una volta, il Presidente Guarascio si è come dire, defilato. Ha confermato se stesso, non ha voluto incontrare la stampa, ma sono scelte sue. Io non lo posso costringere a fare le cose che invece ritengo che sia giusto fare perché, quando si parla con la città, quando si parla con la stampa si ha. La possibilità anche di chiarire con onestà quelle che sono le situazioni che si vivono all’interno della società. È nel rapporto chiaro che ci deve essere con i tifosi che pecca questa Presidenza, perché purtroppo ci si nasconde dietro a situazioni che poi, ripeto, si ripercuotono sul clima che riguarda e che investe anche la squadra, ha ragione Gigi e la squadra paga un prezzo anche da questa situazione è perché non sono tranquilli, non tenuti e non si sentono amati, ma non è assolutamente colpa loro. Se il tifo non vai allo stadio Non è una protesta nei confronti dei giocatori nel modo più assoluto, anzi, come ho detto all’inizio quando Gigi da ancora non era in trasmissione. E la squadra che oggi deve metterci il cuore, l’orgoglio, la passione per risollevare le sorti del Cosenza calcio. Non c’è più fiducia nella dirigenza, però c’è molta speranza che i giocatori e che Alvini possono veramente tirare fuori quell’orgoglio quella passione che ci deve essere per quell’attaccamento che ci deve essere per la maglia che si indossa>>.

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