La notizia arriva dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport che dà corpo alla presenza sabato al Marulla, non passata inosservata, dell’ex direttore del generale del Brescia Luigi Micheli, che nei prossimi due mesi dovrebbe affiancare in qualità di consulente Eugenio Guarascio e l’amministratore unico Rita Rachele Scalise.
Micheli ha affiancato il proprietario delle Rondinelle, Massimo Cellino, negli ultimi cinque anni in qualità di DG e membro del Consiglio di amministrazione del club lombardo, dal quale si è dimesso lo scorso febbraio 2025.
Alla base di queste dimissioni ci sono le pesanti accusi rivoltegli da Cellino che come riportato lo scorso 8 marzo dal Giornale di Brescia – riguardano presunti <<numerosi indebiti prelievi di denaro effettuati a favore di sé stesso nel corso degli anni>>. Sull’accusa del suo ex datore di lavoro, Micheli non si è mai espresso. La vicenda è appena approdata nelle aule dei tribunali che si dovranno pronunciare sulla spinosa questione.
Micheli è un dirigente esperto tanto che riuscì a vincere la battaglia legale che permise al Brescia di essere riammesso in Serie B dopo l’esclusione della Reggina, nel 2023.
Micheli, è stato anche amministratore delegato dello Spezia tra il 2011 e fino a dicembre 2020. Ma anche durante questa esperienza con la squadra ligure, si trovò ad affrontare una spinosa questione che vide il club, presieduto all’epoca da Stefano Chisoli, accusato di Football Trafficking, meglio conosciuto come tratta di esseri umani attraverso il calcio.
In pratica i due dirigenti, che vennero interdetti per un anno dalle loro attività sportive, portarono in Italia alcuni giovanissimi atleti dell’Abuja Football Academy, accademia calcistica fondata in Nigeria nel 2012 dallo stesso patron dello Spezia Gabriele Volpi, che proprio nello stato africano gestisce la sua azienda petrolifera.
Tra i calciatori al centro della vicenda c’era anche David Okereke che fu tra i protagonisti della promozione in Serie B del Cosenza nel 2018, proprio dopo essere arrivato in rossoblù in prestito dallo Spezia.
Lo schema ideato a partire almeno dal 2013, prevedeva che i ragazzi più promettenti tra quelli arruolati nella scuola calcio partecipavano in Italia a tornei giovanili importanti come il Torneo di Viareggio, poi i più promettenti tra i giovani calciatori venivano fatti passare per minori non accompagnati, come se fossero arrivati clandestinamente nel nostro Paese.
i giovani nigeriani venivano temporaneamente parcheggiati in piccole società liguri che in base alle norme Fifa, come tutte le società dilettantesche potevano schierare minorenni stranieri a patto che ai giovani giocatori venisse assicurata “un’adeguata istruzione sia scolastica sia professionale”.
In molti casi, però, secondo quanto ha accertato la polizia, i ragazzi non hanno mai frequentato la scuola di Chiavari a cui erano stati iscritti. Ma una volta arrivati alla maggiore età, i campioncini africani sono stati tesserati come professionisti.
Proprio Okereke dopo essere stato valorizzato dal Cosenza, che non ritenne di riscattare il prestito del calciatore, venne poi ceduto dallo Spezia al Bruges per una cifra intorno agli 8 milioni di euro che servirono a salvare le casse al tempo disastrate della società ligure. Un vero affare se si pensa che lo Spezia venne punito Dalla Giustizia Sportiva per questa vicenda, con una multa di 60 mila euro.
L’inchiesta partita nel 2018 finì per perdere i nomi più importanti per i quali arrivò la successiva archiviazione.