Una parte della tifoseria rossoblù ha risposto all’appello lanciato dall’Associazione “Cosenza nel Cuore” e si è ritrovata questa sera in largo Carratelli, per un momento di riflessione sullo stato del Cosenza Calcio che prosegue nel suo mutismo, incurante della richiesta di spiegazioni che il popolo rossoblù reclama a gran voce.
Mentre qualche intoppo legato ai debiti fuori bilancio sta rallentando la trattativa della cessione della società al gruppo capitanato dall’imprenditore Oliva, una parte della tifoseria ha scelto, nonostante il gran caldo, di presenziare al dibattito moderato dal collega Giuseppe Milicchio, durante il quale giornalisti, rappresentanti delle Istituzioni e tifosi hanno riflettuto più sulle prospettive future, che non a ripetere il mantra “Guarascio Vattene” e da cui è emerso non solo una voglia di chiarezza tangibile, quanto il desiderio di voltare pagina e tornare a parlare di calcio giocato, argomento oramai messo da troppo tempo in secondo piano, per via dei comportamenti della proprietà.
Non si è trattato certo di un bagno di folla, ma come sempre sono stati gli assenti ad avere torto, per cui a malincuore bisogna parlare di un’occasione persa da parte della tifoseria più attiva, e il segno evidente che la divisione delle anime del tifo, continua a fare il gioco di Guarascio.
Un plauso va dato agli organizzatori che ancora una volta hanno dimostrato il loro attaccamento alla passione che alberga nei loro cuori e in quelli che hanno voluto esserci per custodire un patrimonio che nessuno vuole disperdere nonostante il momento poco felice che il calcio attraversa nella nostra città.