Ancora una volta ostaggi di un’ordinanza folle e smisurata

Eliseno Sposato

Eliseno Sposato

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La gara tra Cosenza e Catania è andata in archivio con il bel successo dei ragazzi di Buscè che hanno travolto con un perentorio 4-1 la corazzata etnea guidata dall’ex Mimmo Toscano.

Avremmo voluto soffermarci sugli aspetti tecnici di questa bella prestazione di Florenzi e compagni, ma ancora una volta ci tocca parlare di aspetti extra campo che si stanno ripetendo con il tempo, senza che le persone con un minimo di sale in zucca, riescano a trovarne una spiegazione logica.

Ancora una volta ci riferiamo all’ordinanza che viene emanate dalle autorità e che riguarda la chiusura di Viale Magna Grecia in occasione degli eventi sportivi. Chiudere un’arteria così importante che consente l’accesso e l’uscita dal territorio comunale di Castrolibero, senza finire nel budello di via degli Stadi. Un’ordinanza che ha senso quando le gare del Cosenza sono seguite da migliaia di spettatori comprese le tifoserie ospiti cui va garantito un deflusso in sicurezza.

Questa era la normalità fino a qualche anno fa ma oggi la situazione, com’è noto, è completamente cambiata. La tifoseria del Cosenza, in aperta contestazione verso la proprietà ha deciso di non assistere alle gare casalinghe e, nel caso della gara odierna, la presenza della tifoseria ospite era vietata dall’Osservatorio delle manifestazioni sportive.

Due aspetti ben noti da tempo alle autorità preposte all’ordine pubblico, che però non hanno voluto sentire ragioni ed hanno imposto il consueto blocco di viale Magna Grecia fino alle ore 19.00 di oggi, vale a dire ben due ore dopo un incontro che ha visto la presenza all’interno dello stadio di ben 835 spettatori tra pubblico pagante, addetti ai lavori e personale di servizio.

Già percorrendo via degli Stadi intorno alle quattordici si potevano notare auto delle varie forze di polizia in più punti a mo’ di posto di blocco e pronte per ogni evenienza, mentre la strada era attraversata da poche automobili e nessuna presenza di tifosi diretti allo stadio.

Di contro decine e decine di agenti della Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale, impegnate in un servizio di cui non si rilevava l’effettiva necessità, e che raggiungeva il massimo del paradosso quando, all’uscita dallo stadio “San Vito Marulla” della folla “oceanica” di ben 835 persone si ostinavano a mantenere il blocco su viale Magna Grecia impedendo a cittadini, operatori dell’informazione che dovevano tornare a casa per completare il lavoro sulla partita, a rimanere fermi oppure cercare di trovare via di scampo nella lunga coda che interessava via degli Stadi.

Per l’ennesima volta ci chiediamo: a chi giova tutto questo? A nessuno, o forse ai soli agenti impegnati in servizio (magari straordinario), che lo ricordiamo, vengono pagati dalle tasse di quei cittadini che subiscono un blocco stradale assolutamente immotivato e non più giustificabile.

Ci viene da pensare che forse è troppo chiedere a chi emana queste ordinanze di fare bene il proprio lavoro, di pensare più al bene dei cittadini che non di mascherare la loro evidente incapacità di svolgere al meglio il lavoro per cui sono chiamati ad operare.

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