Dopo i due recuperi disputati ieri che hanno visto il Pisa prevalere sull’Ascoli con il risultato di 2-1 ed il pareggio per 2-2 tra Cremonese e Brescia, la classifica va assumendo un aspetto quasi definitivo, visto che restano da recuperare due sole gare per rimettere in pari, come incontri giocati, tutte le squadre. Il bilancio del Cosenza, nonostante un buon avvio, segna solo nove punti all’attivo raccolti in dieci gare con un incremento rispetto alla passata stagione, di un solo punto. Non si può certo dire che quanto raccolto finora rispecchi il gioco espresso dai ragazzi di Occhiuzzi che hanno dimostrato di sapere competere contro tutti gli avversari incontrati, tutte squadre che fanno parte della parte alta della classifica. Ma se il gioco espresso può lasciar ben sperare per il futuro, i numeri che emergono da queste prime dieci gare certificano i limiti strutturali che anche quest’anno il Cosenza dimostra di avere. Ad oggi Idda e compagni, hanno raccolto una vittoria sei pareggi e tre sconfitte. Sette le reti all’attivo contro le nove al passivo, terza miglior difesa del campionato, seppure in coabitazione con altre cinque squadre. Come lo scorso anno anche in questo avvio di stagione la squadra si mostra a disagio quando gioca tra le mura amiche dove ha raccolto 3 pareggi e due sconfitte, segnando solo tre reti e subendone quattro. In pratica il Cosenza segna in media una rete ogni 129’ valore che scenda a 125’ fuori casa e sale a 150’ negli incontri casalinghi. Se la classifica del Cosenza piange, lo si deve anche al minor numero di volte con cui Baez e compagni arrivano a concludere le azioni con un tiro verso la porta avversaria. In dieci giornate sono stati prodotti 86 tiri dei quali solo 43 terminati nello specchio, contro i 127 deli avversari che hanno centrato lo specchio della porta rossoblù in 61 occasioni. Il 16% dei tiri che terminano nello specchio della porta avversaria si sono tramutati in gol, percentuale che si dimezza se la si rapporta alle conclusioni totali e sono numeri che evidenziano come a questa squadra manchi, come sempre, un vero finalizzatore. Nelle dieci gare sin qui disputate, raramente il Cosenza è riuscito a produrre più di quattro tiri in porta, riuscendoci in solo tre occasioni: contro Spal (6), Lecce (9) e Frosinone (7), mentre in quattro gare ne ha prodotti solamente 3 (Entella, Cittadella, Reggina Brescia e Salernitana) ed in una (Chievo) addirittura ancora di meno con solo due tiri nello specchio della porta avversaria. Numeri che sono impietosi, almeno fino ad adesso, nei confronti della rosa allestita dal Ds Trinchera, per affrontare questa stagione. Inutile fare il paragone tra i calciatori che hanno lasciato la squadra con quelli che sono arrivati, sia perché ancora sono poche le gare disputate e sia perché, nonostante quello che professa il tecnico in conferenza stampa, i nuovi risultano essere poco utilizzati, per svariati motivi. In dieci gare Occhiuzzi ha schierato dieci formazioni diverse, nonostante si basi sullo zoccolo duro degli uomini che hanno preso parte al miracolo di fine stagione, nella seconda parte del campionato disputato dopo la sospensione dovuta alla pandemia di Covid-19. Riccardo Idda con 900 minuti giocati (non includiamo il recupero) è il recordman di presenze seguito da Baez con 868’, Legittimo 847’, Carretta 825’, Falcone 810’ (unico nuovo acquisto quasi sempre in campo) e Bittante 803’. Le vere note dolenti riguardano il reparto avanzato dove tra i nuovi rossoblù, i soli Gliozzi (295’) e Sacko (197’) hanno avuto un discreto minutaggio, mentre Petre (74’) e Borrelli (72’) sono stati addirittura meno impiegati di Litteri (76’) che ha lasciato definitivamente la Società bruzia. Tra i volti nuovi i calciatori maggiormente impiegati da Occhiuzzi sono stati Tiritiello (472’), che ad onore del vero non è proprio da considerarsi un nuovo acquisto, Ingrosso (449’), Vera (345’) Bahlouli (319’) e Petrucci (231’). Stupisce molto, infine, il quasi nullo utilizzo di Schiavi, schierato in campionato per soli 3’.
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