Alla fine del girone d’andata è doveroso fare alcune considerazioni sull’andamento della squadra guidata da Roberto Occhiuzzi che, dopo il brillante finale di stagione dello scorso campionato, non è riuscito a fare capitalizzare al Cosenza, quanto bi buono fatto nelle dieci gare disputate nel post lockdown.
RITIRO – Come ogni anno la squadra si raduna con un organico ridotto all’osso, composto da pochi calciatori certi di fare parte dell’organico, una pletora di ragazzi della formazione Primavera ed alcuni elementi già con le valigie in mano. La politica societaria attuata dal patron Guarascio ed avallata sia dal DS Trinchera che dal tecnico Occhiuzzi, come hanno spesso ribadito in questi mesi, risulta ancora una volta, e non smetteremo mai di sottolinearlo, penalizzante. Con il passare delle settimane l’organico, smantellato come sempre dalla scadenza dei prestiti annuali o semestrali, viene ricomposto sempre con calciatori di proprietà di altre squadre, quasi tutti giovani di belle speranze sui quali scommettere, ma che non possono certo sostituire gente del calibro di Rivière, Asencio e Casasola. DS e tecnico fanno di necessità virtù cercando di allestire una squadra che possa attestarsi nelle posizioni di centro classifica.
INIZIA IL CAMPIONATO – L’avvio della stagione lascia ben sperare. Il Cosenza raccoglie cinque pareggi nelle prime cinque giornate, recuperando qualche gara all’ultimo respiro e mettendo in luce una solidità difensiva che regge ancora oggi e sprazzi di bel gioco apprezzati dappertutto. I risultati positivi mettono in secondo piano l’incapacità realizzativa che rappresenta il vero tallone d’Achille della squadra. Dei quattro nuovi attaccanti ingaggiati quest’anno: Petre, Gliozzi, Borrelli e Sacko, cui va aggiunto anche il prodotto del vivaio Sueva, sono arrivati solo due reti entrambe siglate dall’ex Monza. mentre Borrelli è già stato ceduto in Serie C, l’ingaggio, naturalmente in prestito, di un calciatore di categoria come Trotta, dovrebbe alzare, almeno sulla carta il tasso tecnico del reparto avanzato dove Carretta (3 gol) si sta confermando come negli anni scorsi, mentre Baez (1 sola rete) si è rivelato come la grande delusione di questa stagione. Tra le note positive vanno indubbiamente inseriti il portiere Falcone, colpo più riuscito del mercato, le buone prestazioni di Tiritiello e Bahlouli, nonché del pacchetto arretrato che fanno del Cosenza una delle difese meno battute di tutta la Serie B.
IL CONFRONTO CON LA PASSATA STAGIONE – Dopo le prime sconfitte, la prima parte del campionato si caratterizza con alti e bassi ma con una preoccupante costante che è quella della scarsa prolificità della squadra. Nonostante il lavoro quotidiano che il Mister ed il suo staff mettono in campo e nonostante i proclami che vengono lanciati nelle conferenze stampa settimanali alla vigilia delle gare, tutti i buoni propositi non trovano riscontro nei numeri che sono via via sempre impietosi. Se la squadra gioca meglio fuori casa dove ha raccolto le uniche due vittorie e cinque degli undici pareggi, e negli incontri casalinghi dove non riesce a fare la differenza. Tra le mura amiche Corsi e compagni hanno subito 4 delle 6 sconfitte complessive, pareggiato 6 volte e non hanno ottenuto neanche una vittoria, unica squadra della serie cadetta a non avere ancora vinto tra le mura amiche. Le reti segnate sono state 13, peggior attacco di tutta la Serie B, delle quali solo 4 al Marulla dove sono stati subiti 9 dei 16 gol incassati. Numeri che hanno prodotto 17 punti (6 in casa) ed il 17°posto in classifica grazie alla migliore differenza reti rispetto alla Virtus Entella che occupa il 18° posto con gli stessi punti del Cosenza. Lo scorso anno a questo punto del campionato, i lupi occupavano il 18°posto in classifica con 20 punti frutto di 4 vittorie (2 in casa) 8 pareggi equamente divisi tra casa e fuori e 7 sconfitte delle quali 3 tra le mura amiche. Avevano segnato 22 reti delle quali 9 in casa, mentre in trasferta ne avevano segnato 13 e subite altrettante 13.

IL RECORD NEGATIVO – In pratica è cambiato ben poco. L’effetto lockdown che aveva portato il Cosenza di Occhiuzzi alla ribalta nazionale ed internazionale, per l’incredibile rimonta che aveva portato alla salvezza della squadra, è svanito nel giro di soli 4 mesi e mezzo. Nonostante gli sprazzi di bel gioco mostrati in più di un frangente in questo girone d’andata, il Cosenza di Guarascio, Occhiuzzi e Trinchera verrà ricordato negli annali della storia rossoblù come la prima squadra a non avere mai vinto una partita in casa nel girone d’andata, strappando questo record negativo al Cosenza 1975-76 che disputò un anonimo campionato di Serie C, con ben3 allenatori che si succedettero sulla panchina silana: l’uruguagio Washington Cacciavillani, poi Franco pavoni ed infine Sergio Codognato, nel ruolo di calciatore /allenatore. In quel campionato il Cosenza vinse la sua prima gara casalinga all’ultima giornata del girone d’andata quando sconfisse la Nocerina per 1-0 grazie ad un’autorete di Morgia al 19’. Era il 25 gennaio 1976 proprio come oggi. GENNAIO DI SPERANZA – Come sempre il pentimento del presidente Guarascio arriva nel mercato di gennaio ed oggi, contrariamente al solito, le operazioni arrivano prima che sul filo di lana della chiusura della sessione invernale dei trasferimenti. Gli ingaggi di Tremolada, Trotta e Gerbo lasciano ben sperare in un girone di ritorno con meno patemi, visto che si tratta di calciatori di categoria. L’infortunio di Bittante e magari un rinforzo che faccia rifiatare i difensori, soprattutto Legittimo, servono come il pane per cui è arrivato il momento di allentare i cordoni della borsa.
Nella foto La Formazione del Cosenza che battè la Nocerina il 25/01/1976 In piedi da sinistra: Giusti, Iazzolino, Pantani, Caligiuri, Cracchiolo, Pasquino; Accosciati: Codognato, Bacilieri, Bompani, Curcio, canetti.
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