LA STORIA
a cura di Giorgio Porto
01 Marzo 1912
Nasce la S.S. Cosentina
Promossa da agiati borghesi, professionisti e giornalisti (tra cui il Barone Adolfo Vercillo, il dott. Battista Molezzi, l’avv. Domenico Cilento, il prof. Giuseppe Storino) per merito di Amedeo De Maria (costruttore dello sport cosentino), dalla fusione di varie squadre rappresentanti di quartieri della città: Virides s.c. (di cui era presidente lo stesso De Maria), Milan s.c., Brutium, Liberta, Meridionale, Savoia, Fratelli Bandiera, Speranza. La riunione si tiene nei locali della chiesa di San Nicola e sono eletti dirigenti: Amedeo De Maria, Attilio Laudonio, Arnaldo De Filippis, Vincenzo Musmanno, Luigi Giardini, Elio Trifone, Erminio Mosciaro e Mimmo Campana.
La sede sociale, fornita dal dott. Pasquale Rossi, è nel deposito di legna del suo palazzo. Gli allenamenti si svolgono alle “Cannuzze”, per le gare relative alle varie discipline (podismo, ciclismo e football) viene utilizzato il Campo Sportivo Militare di Piazza d’Armi, lungo il Busento, che sarà il campo di calcio fino al 1921, quando inizieranno i lavori per la costruzione del Palazzo delle Poste con il conseguente spostamento del Campo Sportivo Militare in contrada Muoio.
10 Marzo 1912
La prima partita
A Catanzaro, Juventus CZ-SS Cosentina CS 2-1 (prima partita di cui si ha notizia).
Era la seconda domenica di marzo del lontano 1912. Una giornata serena, minacciata, però, dalla cornice di nubi che si intravedevano sui monti oltre il “bosco comune di Siano”, giù giù, fino ad arrivare a lambire, quasi, l’orizzonte dello Jonio.
I catanzaresi, quella mattina, guardavano a quelle nubi con apprensione; temevano il levarsi del vento di libeccio che avrebbe compromesso l’incontro in preparazione da diverse settimane. Già il cortile della caserma Guglielmo Pepe era stato predisposto. Sul terreno erano state tracciate le linee laterali e di fondo. Lo stesso marchese Susanna aveva sovrinteso a questa delicata operazione di quadratura di un terreno irregolare per forma e superficie, prima di andare a Sala a ricevere i due giocatori che il Napoli, grazie al suo interessamento, aveva ceduto in prestito per quella partita amichevole, ma non troppo.
I cosentini arrivarono nella tarda mattinata della domenica. Al Colacino, dove passarono in comitiva per l’aperitivo.
Nel pomeriggio, all’incontro, la Catanzaro sportiva si riversò compatta e sostenne la squadra locale a gran voce fino al risultato finale di 2 a 1, propiziato dalle magnifiche parate del portiere napoletano Cangiullo.
Fu questa la prima partita di calcio di un certo impegno che si disputò a Catanzaro e che segnò quasi la fine della società sportiva “Juventus”, la prima che era sorta in città nel corso dei primi mesi del 1908 con intenti non calcistici, ma che al calcio era poi pervenuta lentamente fino alla bella vittoria sulla compagine dei cugini cosentini.
11 Novembre 1912
L’organizzazione della “società”
Per contrasti interni si dimettono sia Arnaldo De Filippis che Amedeo De Maria, si scioglie il sodalizio nato a marzo e si fonda, in Via S. Nicola n. 8, la società polisportiva Fortitudo Cosenza (la denominazione è suggerita da Luigi Giardini) con colori bianconeri.
Il 18 novembre, nella sala dei Concerti, nel Teatro Rendano si svolge l’assemblea che approva lo statuto e nomina per acclamazione come presidente Arnaldo De Filippis.
Alla nuova società aderiscono: Tommaso Corigliano, Luigi Ricchio, Adolfo e Matteo Vercillo, Roberto Mirabello, Carlo Corigliano, Alfonso De Filippis, Giuseppe Carci ed il Barone Lupinacci. Allenatore è Gaetano Misasi.
Ma già a marzo del 1913 si stacca Riccardo Maspoli ed il 7 marzo lo stesso presidente Arnaldo De Filippis deve allontanarsi per motivi di studio.
Diviene Presidente il Barone Adolfo Vercillo mentre la sede sociale si sposta in Via Cafarone. Il 23.02.1914 in Piazza d’Armi (futura Piazza Crispi), sulla sinistra del fiume Busento, dove poi sarà realizzato l’edificio delle poste, si gioca:
S.S. Fortitudo CS-F.B.C. Catanzaro 1-1
S.S. Fortitudo Cosenza: Cesario, Candelise, Muto, Laudonio, Raimondi, De Raho I°, Campana, Pugliese, Storti (cap.), Naccarato, De Raho II°. Allenatore: Italo D’Alessandro.
F.B.C. Catanzaro: Venturi, Arcieri, Merenda, Zappi, Cilento (cap.), Sabbia, Piacenza, Proto, Parisi, Paoletti, Le Pera.
Arbitro: Alberto Bedarita.
Marcatori: 21’ De Raho II°, 78’ Parisi.
Note: fortitudo Cosenza in maglia bianconera. Comitato organizzatore: Domenico Cilento (Presidente), Italo D’Alessandro, Vittorio Cipparrone, Alessandro Adriano, Elio Trifone, Alberto Bedarita, Silvio Reda, Amedeo De Maria.
Con la guerra cessa ogni forma di attività sportiva e per la patria si immoleranno: De Filippis, Mosciaro, Matteo Vercillo, Trifone, Giuseppe Ricchio e Giardini. Sul finire del 1918, alcuni giovanissimi, con in testa Riccardo Maspoli, danno vita allo Sport Club Italia, con una vita brevissima, ma dove comunque si formano: Francesco De Cicco, Luigi Solbaro, Antonino Sconza, Vietri e Brunelli Vincenzo.
Il 19 aprile 1919 rinasce la Fortitudo anche grazie all’apporto dello stesso Maspoli che sacrifica il suo Sport Club. Giuseppe Storino ne sarà presidente. Giocatori: Massimo Cavalcanti, Attilio Laudonio, Amedeo De Maria, Luigi Solbaro, Antonino Sconza (nato nel 1902), Francesco De Cicco, Terenzio Tavolato.
Viene costituito, su autorizzazione del Presidente della FIGC (con sede a Torino) Giovanni Bozino, il Comitato Regionale Calabro-Lucano della FIGC (con sede a Cosenza, nel caseggiato ove è anche la sede della Fortitudo) presieduto da Amedeo De Maria come responsabile interregionale.
11 Novembre 1920
Il primo torneo
Si svolge a Cosenza il Torneo denominato “1° Campionato Calabrese”. Nel frattempo il campo sportivo di Piazza d’Armi viene smantellato per costruire il Palazzo delle Poste.
19 dicembre 1921: prima uscita ufficiale fuori regione dei calciatori cosentini
Audace F.C. Taranto – Fortitudo CS 8-1
Viene individuato un terreno presso l’attuale Piazza Cappello per sistemare un Campo Sportivo, ma i lavori cominciano e non terminano.
Dall’11 al 13 luglio 1924 si svolge a Cosenza il II° torneo di III div. Regionale. Partecipa la Mirabello CS.
“Nei giorni 11-12-13 luglio 1924 ha avuto luogo a Cosenza il 2° Campionato Calcistico di III Divisione indetto ed organizzato dal locale Comitato Calabro-Lucano della Federazione Italiana Sport Atletici (FISA).
Il campo sportivo di contrada Muoio, splendidamente addobbato per l’occasione, presentava un bel colpo d’occhio, ed ottimamente ha corrisposto alla buona riuscita dei vari incontri del Torneo. Al suddetto Campionato sono intervenute le squadre di Palmi di C., Nicastro e la Roberto Mirabello di Cosenza; la Braccini di Catanzaro regolarmente iscritta dichiarava forfait. Il 22 settembre 1926 il Cosenza è affiliato alla FISA.
Questa è la rosa della squadra:
Martino, Enrico Florio, Giuseppe Mancini, Zicarelli, Cesare Mancuso, Oreste Pietramala, Luigi Solbaro, Guadagnuolo, De Stefano, Mario Gagliardi, Attilio Politano, Fausto Cerzoso, Giuseppe Gagliardi (I), Mariano Gagliardi (II), Borsegan, Oberto Gagliardi (III), Magnelli, Renzelli, Turati, Tucci, Angelo Mancuso, Antonio Sconza, Antonio Toscano.
Si augura la fusione con la Fortitudo che va spegnandosi, ma tutti i tentativi sono inutili anche perché il suo presidente, il toscano Luigi Bandozzi, non accetta la denominazione Cosenza.
10 Settembre 1926
Un augurio futuro per la partecipazione al campionato
Il neo-Commissario nel salutare le società rende noto l’intendimento di far svolgere un campionato di III Divisione e di organizzare, a scopo di propaganda, partite amichevoli.
20 ottobre 1926
Il primo campionato
E’ ufficialmente indetto il campionato di III Divisione al quale possono essere ammesse le società assegnate a questa divisione, in regola con le Casse Federali e con un campo disponibile. Il termine ultimo per l’iscrizione, mediante deposito cauzionale di 250 lire e tassa di iscrizione di 200 lire, è il 15 novembre.
Le società non ammesse parteciperanno ad un campionato apposito a carattere regionale.
10 dicembre 1926
La proroga
Viene prorogato al 15 gennaio 1927 il termine per l’iscrizione al campionato di III Divisione. Il torneo per le società minori avrà luogo a primavera inoltrata, perché i campi non subiscano i danni delle condizioni atmosferiche; la vincente di questo torneo avanzerà in III Divisione. Ma le adesioni sono scarse per la mancanza di squadre dotate di un regolare campo sportivo, problema che è anche del Cosenza.
PROGRESSO CALCISTICO
Ancora oggi dopo che tanti anni sono passati da quando il football da noi si giocava per tirar calci, e semplicemente in un modo tutto proprio, pochi calciatori sono completamente finiti. Ricordo ancor oggi il gioco che si praticava al campo delle palazzine dei ferrovieri e noto che qualche trasformazione è già avvenuta. Lo stile è ben diverso e quasi la totalità del giocatore che oggi pratica il football, conclude azioni di un certo fattore tecnico e gioca altruisticamente. La mancanza di allenatori è una causa del nostro ritardato progresso in materia, ed ancor più la scuola vecchia rimasta tradizionale ed attaccaticcia.
L’importanza dei giocatori
Pochi giocatori ricordano lo stile di Gaetano De Bartolo, di Storti, di Raimondi, di Candelise, di Naccarato e di Laudonio, ed è buon per loro, proprio così! Erano questi dei giovani che tiravano all’impazzata senza comprendere perché tirassero quei potenti calci ad una disgraziata palla di cuoio, ed intorno alla quale in dieci o dodici lottavano per impossessarsene e scappare onde adagiarla nella porta avversaria. Era insomma un fuggi fuggi continuo, un andare perenne, ma senza capacità ed intuito nel tiro in porta, né si conosceva lo stop della palla, né il gioco di sinistro.
Allora un solo piede si usava (ancora oggi veramente fin troppi giocano solo di destro) ed era un caso difficile allorquando si doveva calciare e scartare col sinistro. Il giocatore doveva girarsi, sperando che il pallone cadesse giusto sul piede diritto e poi calciare, così per tirare un calcio, perché in quell’epoca non esistevano i passaggi. Chi resisteva di più, chi correva da una parte all’altra del campo era giudicato un giocatore magnifico. E pensare che quei giovani non erano neanche all’a,b,c del giuoco del calcio!
Nell’epoca attuale ancora c’è qualche appassionato di altri tempi che crede fare un bene alla massa sportiva ricordando lo stile dei vecchi giocatori, mentre in effetti non fa che un danno ed un male insieme. Ne ricordo alcuni perché da poco mancano dai campi: essi facevano figure tristissime agli occhi di gente competente che assisteva alle partite. E non importa se qualche competente oggi lontano da noi poteva concepirli celebrità.
Ora mi domando io: qualche sportivo di Cosenza, presunto competente, si è fatto qualche volta un esatto conto di quello che era gioco di una volta e di quello che è gioco di oggi? Non credo, perché se così fosse non tanto facilmente darebbero dei pareri e formulerebbero dei giudizi su Tizio e Caio con franchezza tutta propria. Giudicare spassionatamente è una gran bella cosa, giudicare poi per solo spirito di parte non è bello, e non è da sportivi.
APRILE/MAGGIO 1927
Il campo sportivo
Ci si da da fare per il campo sportivo sito presso le case popolari in contrada Muoio. “I lavori per la sistemazione del Campo Sportivo Militare proseguono sotto la valente direzione dell’ing. Maspoli. Speriamo che fra i grandi benemeriti dello sport casentino possiamo presto annoverare l’egregio ed illustre Maggiore Fantucci, che nulla trascura perché anche da noi sorga il tanto sospirato Campo Sportivo. Seguiremo attentamente l’opera intrapresa da questo bravo e colto sportivo, a cui fa seguito una schiera di volenterosi ufficiali quali il Cap. Gavedini, il Ten. Papa ed altri di cui ci sfugge il nome. Ci siamo recati al Campo Sportivo Militare in contrada Case Popolari: è un fervore di opere. Sia lode al Maggiore Fantucci ed all’ing. Maspoli se Cosenza avrà il suo stadio.
Quante e quante parole vane buttammo a più non posso, quante e quante inutili preghiere rivolgemmo a queste o a quelle autorità: nulla fu il ricavato. E se è vero che da lungo tempo l’attività calcistica cosentina sia venuta a mancare, noi crediamo che il più a soffrirne è l’ing. Maspoli, il quale in verità è riuscito a centuplicare le sue energie affinché la costruzione sollecita del Campo subordinata fino a ieri alle scarse possibilità di mano d’opera, sia in questo mese di giugno un fatto compiuto. Molti tifosi, a torto beninteso, lanciano giudizi che noi addentri della cosa non condividiamo. Sono giudizi che dicono un po’ lungo il periodo di inattività, ma santi Iddio è questione di finirla con i soliti mal giudicati apprezzamenti. Si parla senza sapere. E’ meglio avere un campo definitivo e con un po’ di stasi, che non aver mai nulla.
Dunque, ritornando a bomba, il Campo si delinea già splendido. Il percorso di guerra è già pronto, la pista quasi pure, lo spazio per le corse ed il campo di football lo saranno fra giorni, la baracca del corpo di guardia e spogliatoio è già sorta da parecchio, il legname per le tribune e infine anch’esso pronto. Che altro? La chiusura? Il problema non è facile se dovrà farsi in muratura. Ma ad ogni modo fra un paio di mesi, è dato assicurare che anche questo lavoro sarà portato a compimento. A lavoro compiuto diciamo degli uomini che non curanti di ogni sorta di critica spendono il loro tempo e le loro energie a favore della nostra gioventù sportiva. Per adesso un saluto al Maggiore Fantucci.”
06 FEBBRAIO 1928
Il Dopolavoro Sportivo Cosenza
Il Cosenza fbc si trasforma, su direttiva politica, in Dopolavoro Sportivo Cosenza, con maglia azzurra. Per incarico ricevuto da Prof. Cesare Molinari, presidente dell’Ente Sportivo Provinciale Fascista, il sig. Antonio Zupi ha proceduto alla costituzione del “Dopolavoro Sportivo”. Il nuovo sodalizio, ha di già incontrato la simpatia della moltitudine sportiva cosentina, per il solo fatto che esso è sortito dalla volontà del massimo Ente Sportivo Provinciale, motivo per cui forse solo da esso ci si attende un’attività assidua e costante. Il numero degli iscritti è rilevante, e coloro a cui è stato affidato il compito della direzione, danno il maggiore affidamento per serietà e passione provata in moltissime occasioni.
LUGLIO 1928
Il nuovo campionato
Finalmente dopo esasperanti tergiversazioni, rinvii ecc. ecc. si è giunti al tanto sospirato “Campionato Interregionale Federale di Calcio”. Veramente cinque società iscritte, a rappresentare le tre province sono ben poche, pochissime addirittura, ma ciò non deve far meraviglia perché, sebbene il gioco del calcio sia lo sport più in voga, fra le nostre masse sportive, bisogna tener conto di un elemento principe: l’onere finanziario a cui non tutte le nostre Società possono sopperire.
25 NOVEMBRE 1928
La crescita in partita
Interessante partita calcistica a Paola: finalissima del campionato calcistico Calabro-Lucano di terza divisione Domenica 25 alle ore 14:00 s’incontreranno sul campo sportivo di Paola, per disputare la “Finalissima” del Campionato calcistico calabro-lucano di III divisione, le squadre di Cosenza e di Gerace Marina. La partita non si disputa perché il Gerace non gradisce la sede; rinviata a data da destinarsi, pare che non sia stata più recuperata; i Paolani, organizzatori della sfida, reclameranno presso il Commissario della FIGC Massimo Cavalcanti il rimborso delle spese di organizzazione sostenute.
AUTUNNO 1929
I risultati dal 1929
Nell’autunno del 1929, con la partenza dei campionati ristrutturati, finisce l’epoca del pallone muto e ne comincia un’altra: quella dei campi vocianti, animati spesso da contese talvolta turbolente.
Questa è la storia successiva sintetizzata anno per anno
Campionato Serie Gir. Piazzamento Note
1929-30 II div. A 7° Ammissione in I div.
1930-31 I div. E 10°
1931-32 I div. F 8°
1932-33 I div. E 3°
1933-34 I div. H 5°
1934-35 I div. H 8° Ammissione in serie C
1935-36 C D 10°
1936-37 C E 5°
1937-38 C E 12° Retrocessione e riammissione
1938-39 C H 8°
1939-40 C H 12°
1940-41 C H 7°
1941-42 C H 7°
1942-43 C M 3°
1943-44 N.D. —
1944-45 N.D. —
1945-46 C F 2° Promozione
1946-47 B C 12°
1947-48 B C 10° Retrocessione per riforma campionati
1948-49 C D 5°
1949-50 C D 1° Perde spareggio con il Messina
1950-51 C D 6°
1951-52 C D 5°
1952-53 IV H 13° Retrocessione e riammissione
1953-54 IV H 6°
1954-55 IV H 2°
1955-56 IV H 3°
1956-57 IV H 3°
1957-58 IV C 1° Promozione, Coppa disciplina e Titolo IV serie
1958-59 C B 2°
1959-60 C C 3°
1960-61 C C 1° Promozione
1961-62 B 17°
1962-63 B 14°
1963-64 B 20° Retrocessione
1964-65 C C 4°
1965-66 C C 2°
1966-67 C C 6°
1967-68 C C 8°
1968-69 C C 10°
1969-70 C C 13°
1970-71 C C 7°
1971-72 C C 12°
1972-73 C C 14°
1973-74 C C 17° Retrocessione (per differenza reti)
1974-75 D I 1° Promozione
1975-76 C C 15°
1976-77 C C 19° Retrocessione
1977-78 D I 5° Promozione (riforma campionati)
1978-79 C2 D 9°
1979-80 C2 D 1° Promozione
1980-81 C1 B 12° Retrocessione (per scontri diretti)
1981-82 C2 D 2° Promozione
1982-83 C1 B 5° Vince il Torneo Anglo Italiano
1983-84 C1 B 6°
1984-85 C1 B 5°
1985-86 C1 B 11°
1986-87 C1 B 4°
1987-88 C1 B 1° Promozione
1988-89 B 4° Fuori per la classifica avulsa
1989-90 B 14° Salvo per la classifica avulsa
1990-91 B 13° Vince spareggio con la Salernitana
1991-92 B 5°
1992-93 B 7° Vince il Torneo Berretti
1993-94 B 10°
1994-95 B 15° Penalizzazione -9 punti
1995-96 B 11° Vince la Coppa disciplina
1996-97 B 17° Retrocessione
1997-98 C1 B 1° Promozione
1998-99 B 16°
1999-00 B 11°
2000-01 B 8°
2001-02 B 12°
2002-03 B 19° Retrocessione e fallimento
2003-04 Inattivo —
2004-05 D I 9°
2005-06 Inattivo —
2006-07 Inattivo —
2007-08 D I 1° Promozione
2008-09 II div. C 1° Promozione
2009-10 I div. B 10°
2010-11 I div. B 14° Play-out – retrocessione
2011-12 D I 2° Vince i play-off ma non viene ripescato
2012-13 D I 2° Eliminato ai play-off al 3° turno, ripescato
2013-14 II div. B 3° Promosso per riforma campionati
2014-15 I div. C 10° Vince la Coppa Italia Lega Pro
2015-16
Lega Pro C 5°
2016-17
Lega Pro C 7° Eliminato ai play-off ai quarti di finale
2017-18 C C 5° Vince i play-off, promosso in serie B
2018-19 B – 10°
2019-20 B – 15°
2020-21 B –
Campionato Serie Girone Piazzamento Note
2003-04 D I 7°
2004-05 D I 8°
2005-06 D I 3°
2006-07 D I 4°