Cosenza, un derby da sogno

Redazione Solocosenza

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Un’altra notte da sogno. Magico. Come il Cosenza. I Lupi mettono la freccia e vincono il secondo incontro casalingo, battendo il Crotone e lanciando il suo “ululato” al campionato. Non è stato facile avere ragione della formazione pitagorica che, soprattutto nel primo tempo, ha preso il “dominio” del centrocampo e presidiato bene le fasce, rendendo inoffensivi Gori e Caso.

Questa vittoria, ancora una volta, fa classifica ma, soprattutto, morale. E permette ai Lupi di vedere la testa della classifica. I tre punti sono frutto di una gara di attesa, impegno e sacrificio ma, soprattutto, sono “figli” dell’intelligenza tattica e del carisma caratteriale di mister Zaffaroni che, come al suo solito, disegna un Cosenza combattivo e indovina i cambi.

Per via di quella vecchia regola del calcio non scritta: squadra che vince, non si cambia, Zaffaroni presenta il suo solito Cosenza, con la sola eccezione di Palmiero che, scontato il turno di squalifica, ritorna a prendere per mano i Lupi, svolgendo il suo compito di capitano. Coraggioso. Nel primo tempo, i Lupi soffrono la migliore organizzazione tattica e la maggiore forza muscolare degli avversari che, soprattutto, a centrocampo dettato legge. Ne esce fuori una gara, a tratti contratta, con poche occasioni da rete e di grande intensità. La posta in palio è alta. Molto più dei tre punti in palio. Il Cosenza vuole sfruttare il fattore campo e bissare la vittoria di martedì sera contro il Como. Dal canto suo, Modesto, vuole una risposta dai suoi uomini. Vuole una gara gagliarda, anche per “vendicare” la figuraccia casalinga contro il Lecce.

Lo 0-0, però, soddisfa il pubblico che, ritornato di nuovo in massa sugli spalti del “Marulla”, apprezza l’atteggiamento dei Lupi e li accompagna fino agli spogliatoi, applaudendo. La ripresa, si apre con i primi cambi: Sy e Caso, lasciano il posto a Corsi e a Millico. Anche nel secondo tempo la partita è carica di pathos. Con il passare dei minuti, appare evidente che solo un guizzo personale o un episodio possano cambiare l’inerzia della partita.

Invece, la vince Zaffaroni, con l’ennesima intuizione vincente. Via Boultam, dentro Eyango. Ed è proprio dai suoi piedi che arriva il gol del vantaggio. Rivediamolo, come se fosse al replay. Il “colored” in prestito dal Genoa, entrato al 71′, s’inventa un dribbling che fa venire il mal di testa alla retroguardia pitagorica. Per fermarne l’esplosività e limitarne la pericolosità, Eyango, viene atterrato. Chiffi, non ha dubbi. Punizione. Carraro è uno dei primi che s’avventa sul pallone. Lo guarda, prende la misura, osserva la posizione della barriera e … gol.

Un gol da cineteca. Da trenta metri di distanza lascia partire un tiro che s’infila all’incrocio dei pali, lasciando Contini di stucco. Il “Marulla” esplode. Dopo un lungo recupero (ben 7′) arriva il triplice fischio finale. Cosenza fa festa e sogna.

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