Queste le parole rilasciate dal direttore Goretti, che ha approfittato del periodo di sosta per indire una conferenza stampa in cui ha raccontato il suo punto di vista su questa parte di campionato del Cosenza
Dopo il Crotone lei affermò che il Cosenza aveva ottenuto più di quanto meritato. Oggi il pensiero è uguale?
“No, la mia idea è cambiata. Nel lungo ognuno fa i punti che merita. Analizzare queste 12 partite è semplice: nelle prime due non abbiamo partecipato. Nelle successive cinque abbiamo fatto molto bene con la strategia del mister molto chiara: vista la partenza, ha scelto di lavorare sulla solidità della squadra, valutando la condizione fisica per lavorare sullo stato atletico dei giocatori per reggere i 90 minuti. Credo che la squadra abbia risposto molto bene con un grande spirito collettivo. L’obiettivo di compattezza è stato centrato subito. Questo permetteva di avere una condizione mentale ed una successiva atletica decente. Poi c’è stata la sosta in cui abbiamo recuperato energie e calciatori, ma nelle cinque partite successive non abbiamo fatto quei passi in avanti, che avevamo previsto e che erano richiesti per un campionato come la serie B, dove le squadre si trasformano ogni 5-6 partite. Abbiamo fatto bene contro la Ternana, i primi 20 minuti di Lecce ed il primo tempo contro la Reggina, ma c’è tanto lavoro da fare ancora per avere i giusti miglioramenti. La sconfitta con la Reggina è stata molto dolorosa. Abbiamo perso la prima partita in casa e per altro un derby molto sentito. La nostra delusione è fortissimo per non aver ottenuto il risultato davanti al nostro pubblico. Questa delusione deve essere trasformata nella rabbia agonistica da mettere in campo”.
Al termine del calciomercato estivo, parlò di una rosa lunga proprio in virtù al ritardo di condizione di diversi elementi. Decisione saggia alla luce di oggi. A gennaio, la rosa si sfoltirà per aggiungere qualità? Quanti potrebbero essere i movimenti in entrata e uscita a gennaio?
“Pensavo potessero esserci molti infortuni. Nella composizione della rosa c’erano 2/3 elementi che non erano in totale salute. Il numero della rosa credo che da gennaio il Cosenza non abbia più ritardo di nulla, quindi valuteremo bene i numeri che devono essere presenti per una rosa adeguata. Le 5 sostituzioni dimostrano che i numeri degli anni scorsi non sono sufficienti. Occorre tenere presente che ogni domenica giocano 16 calciatori, quindi le rose devono essere ampie”.
Complimenti, anche perché il Cosenza ha 2 punti in più alla 12° gara rispetto alla scorsa stagione ed addirittura 6 punti in più rispetto all’esordi del Cosenza in B. Le ultime 4 gare 3 punti sono di media salvezza, le sconfitte sono arrivate contro corazzate. Il Cosenza quindi ha una discreta qualità. C’è la possibilità che si intervenga prima del calciomercato?
“Abbiamo dei lungodegenti: Del Favero che ha un problema alla spalla ed a gennaio valuteremo; per Vaisanenn infortunio al piede e dovremo valutare dal 15 novembre i tempi di recupero, presumiamo alla prima giornata di gennaio che dovrebbe tornare in campo. A parte loro due gli altri sono tutti infortuni di minore entità. A me non piace fare le comparazioni con gli anni precedenti, perché ogni campionato ha una storia a parte. Il Cosenza deve pensare ad un nuovo inizio. Per nuovi arrivi ci vorrà il calciomercato. Dobbiamo puntare a migliorare la mentalità della squadra e migliorare i singoli. A Cosenza un calciatore che vale 6 deve capire che deve arrivare a valere 7. La solidità deve essere la nostra forza. Altri miglioramenti devono esserci, anche a livello tattico. Mi rimane da pensare ad un miglioramento generale di tutte le componenti che deve essere su più binari. A me i giocatori svincolati non piacciono perché per recuperare la forma serve tempo. Fermo restando che se per il bene della squadra si potrebbero profilare aspetti interessanti, ci potremmo pensare, anche se gli effetti si avrebbero comunque da gennaio. Dobbiamo ricordare che contro il Benevento non abbiamo giocato. Il Cosenza deve essere consapevole del suo campionato e del suo percorso. Dobbiamo essere consapevoli di quello che dobbiamo fare. Chi ha scelto Cosenza ha fatto questa scelta con coraggio. Il nostro Cosenza può affrontare alla pari chiunque. Dobbiamo acquisire questa mentalità. Possiamo vincere come possiamo perdere, ma questo atteggiamento deve essere messo in campo.”
Si è detto tante volte sia da parte sua che dal mister che il ritardo di preparazione incide. Pensa che questo a lungo andare possa diventare un alibi?
“Quello è un dato di fatto, ma arrivati ad un certo punto stop. Il Cosenza a quel punto è al pari delle altre anche sotto questo punto di vista. I calciatori poi scendono in campo e di sicuro non pensano ad agosto. Devono essere consapevoli della loro forza. Mi ricordo che quando giocavo in serie A, io giocavo per la salvezza e quando incontravamo Juve, Milan e Inter pensavamo che potevamo vincere la partita, anche grazie ad un calcio da fermo. Questa è la mentalità che dobbiamo acquisire. Ho visto in particolare Brescia-Pordenone con gli ospiti che si sono difesi benissimo e meritavano di vincere, così come Cittadella-Pisa. L’atteggiamento è determinate”.
Lei ha analizzato i due step del Cosenza. Potrebbero essere Vaisanenn e Boultam gli elementi che facevano la differenza. Andare a gennaio con un direttore in scadenza potrebbe essere rischioso. Si sta parlando per il rinnovo?
“Boultam e Vaisanenn sono importanti e come in tutte le squadre di B, quando si perdono 2/3 giocatori il livello si abbassa. Oltre a loro abbiamo dovuto fare a meno di Bittante, Vigorito e Rigione, che stanno stringendo i tempi. Per noi sono giocatori importanti, insieme a Tiritiello sono le fondamenta della nostra squadra. Per quanto riguarda il rinnovo, la mia indole è operare a prescindere dalla scadenza con una visione a lungo termine. A gennaio ci sarà una vasta scelta, a seconda se si vuole operare nel breve o nel lungo periodo. Spesso il giocatore del mercato di B da usare nel breve possono essere calciatori che scendono dalla A e che sono spinti a fare contratti brevi. Questa decisione il Cosenza la prenderà nel mese di dicembre. Per quanto riguarda il presidente io credo che stia facendo un grande lavoro. Questo è un anno di rifondazione e sta operando su varie parti della società. Ha deciso di integrare nuove figure come ì Anania e Di Lieto che sono sempre in contatto con lui. Per l’area tecnica stiamo cercando di allargare il team e far crescere questa società, mettendo competenze per iniziare un percorso. Ora stiamo attenzionando con Avventuriera, il nostro medico, quali sono i nostri “buchi” ed infatti abbiamo preso anche Luigi Novello, che è un grandissimo professionista. Per lo scouting abbiamo messo Aiello che ha una grande esperienza. Abbiamo da questa settimana a disposizione il Sanvitino, con il presidente che aveva fatto un contratto ma la ditta non ha rispettato i tempi ed allora si è reso necessario un altro investimento. Il Cosenza sta lavorando a 360°. Mi sento di dover ringraziare anche la famiglia Perri della Real Cosenza che sono stati sempre molto gentili con noi, mettendo a nostra disposizione il campo”
Si sta pensando a qualche giocatore con esperienza o si punta ancora sui giovani?
“Ripeto, è una scelta che ancora dobbiamo prendere. Abbiamo un po’ di tempo per riflettere”.
Da qui a gennaio verranno fatte delle scelte, ma bastano otto partite per valutare i calciatori, specie quelli da cui ci si aspettava di più? Questa classifica nella parte bassa con il netto distacco tra le ultime 5 e le altre è una situazione diverse dal passato, come pensa di affrontarla?
“Si, otto giornate devono bastare, anche perché ci sono gli allenamenti settimanali. Noi dobbiamo costruire una squadra che deve credere nel miracolo. Noi la classifica non la guardiamo, dobbiamo pensare a noi e migliorare tutti quegli aspetti che non sono stati sufficienti”.
Oltre alla gara di Benevento, anche contro l’Alessandria il Cosenza ha sbagliato la gara. C’è una spiegazione per il cambio di approccio tra le gare casalinghe e quelle fuori?
“Penso che in casa, sia per la spinta del pubblico, sia per la responsabilità di giocare sul nostro terreno abbiamo una spinta diversa. Ad Alessandria abbiamo fatto una onesta partita anche perché venivamo da un periodo molto intenso. Era uno zero a zero scritto, ma per un errore abbiamo perso la gara”.