Dopo aavere diretto il primo allenamento, Roberto Occhiuzzi è stato presentato a in una conferenza stampa alla quale ha presenziato il direttore sportivo Goretti. Questo quantoè emrso dalla conversazione.
Buonasera direttore e bentornato Roberto. Vorrei capire come si è arrivati alla scelta di Occhiuzzi, che ha fatto bene il primo anno, ma non bene nell’ultima annata. Può essere definito come un piano B o è un discorso aziendalista che serve a far risparmiare soldi alla società? Se Occhiuzzi non andava bene ad agosto ed oggi si, qualcuno avrà cambiato idea…
“Buonasera, ringrazio innanzitutto Zaffaroni che ha dato molto in questi mesi. È una persona per bene. È salito sul carro in un momento molto complicato per questo va ringraziato per tutto il lavoro svolto. La scelta di cambiare è stata molto ragionata. C’erano più strade da percorrere, le abbiamo vagliate. Ho parlato con due/tre allenatori, ma nella mia valutazione la squadra ha bisogno di un cambio di atteggiamento.
Quando sono arrivato l’8 agosto – ha proseguito il ds – era un incarico sfidante salvare il Cosenza, cosa che mi ha spinto ad accettare. Avevamo solo 6 giocatori sotto contratto: Tiritiello con due giornate di squalifica, Bittante con un infortunio molto lungo, idem Gerbo, Sueva, Corsi e Matosevic. Si infortunia Del Favero e mi è stato consigliato Saracco dal preparatore dei portieri. Solitamente intorno al 10 agosto sono tutti accasati, quindi abbiamo fatto la squadra scegliendo tra i giocatori rimasti”.
Poi Goretti arriva al punto cardine: “Ad un certo punto è mancato qualcosa. Ritenevo quindi che avevamo bisogno di un cambiamento e di idee. Ho individuato sostanzialmente due allenatori: Dionigi ed Occhiuzzi. Io con Roberto ho parlato ad Agosto e parlando con il presidente ho chiesto se si voleva vagliare l’ipotesi di una sua permanenza, ma il presidente voleva cambiare per dare discontinuità alla retrocessione. La mia valutazione era su un allenatore di idee. Anche Dionigi ho valutato ed anzi il presidente non ha posto limiti di ingaggio. Per Dionigi abbiamo pareggiato l’offerta che aveva a Brescia chiudendo l’accordo, ma ieri sera ha detto che non se la sentiva declinando l’offerta”.
L’obiettivo è di salvare il Cosenza. Siamo in un campionato di serie B molto competitivo. Ho una sfida difficile e devo prendere scelte importanti, anche impopolari. Il presidente stamattina mi ha dato l’ok per Occhiuzzi. Gli avevo prospettato i pro e i contro, tra questi quelli che la tifoseria avrebbe ipotizzato che il presidente non voleva spendere soldi e che il direttore accontenta il presidente. Chi mi conosce sa che non sono così, perché mi butto dove ci sono le mie idee. Ho chiesto con convinzione la possibilità di lavorare con Occhiuzzi, sapendo che mi sarei messo in una condizione non buona nell’ambiante Cosenza. Per me Occhiuzzi è la migliore soluzione e sono convinto di questo”.
Occhiuzzi, sono note le sue divergenze con il presidente. Per essere qui sono state appianate?
“Io ho sentito il direttore, quando mi ha chiamato e ti chiama il Cosenza, ti viene dentro qualcosa di particolare. Innanzitutto di rivalsa. Sono consapevole che la dirigenza a seguito della retrocessione non voleva la mia figura e ci sta. Così come ci sta il pensiero da parte dei tifosi. Ho sempre affrontato le sfide per vincerle. Non ho assolutamente rancore, ho assunto delle responsabilità. Il silenzio di questi mesi era per far valutare il mio lavoro. Ho lavorato su quanto posso dare. Oggi finalmente posso fare una conferenza con voi davanti, perché nell’ultimo anno e mezzo non ho avuto la possibilità di guardarvi negli occhi. Mi venivano fatte domande da remoto, senza dibattito. Ho portato dietro il mio PC, ho tanta voglia di dimostrare le mie qualità, dimostrando quello che non sono riuscito a fare lo scorso anno”
Riparte da dove ha lasciato: da Pordenone. Hai una rosa completamente diversa dallo scorso anno. Il mio dubbio rimane su alcune lacune difensive. Hai già in mente qualcosa? Il modulo?
“Il primo pensiero è lavorare sulla testa dei ragazzi. Va dato merito a chi mi ha preceduto, perché la squadra è compatta. La mia idea di gioco la conoscete. Già oggi abbiamo lavorato, ma essendo che la gara è molto vicina devo valutare se cambiare già ora. Con il mio staff domani miglioreremo qualcosa per poi decidere se rimanere con il 3-5-2 o cambiare”.
Mister lei torna trovando l’ambiente ostico. Quanta voglia di rivalsa?
“Mi piace far ritornare l’entusiasmo di qualche mese fa. Lo scorso anno non abbiamo visto mai la gente allo stadio. Dobbiamo portare a casa i risultati. È una rosa giovane che ha tante potenzialità dentro. Voglio trasmettere grinta e voglia. L’ambiente dovrà spronarci”.
Direttore, state parlando già per il mercato di gennaio?
“Stiamo lavorando da tempo sul mercato e poiché bene o male le idee di gioco sono simili, penso che sarà la stessa linea, ma affronteremo il discorso con Occhiuzzi”.
Mister l’ambiente è un po’ restio al suo ritorno, anche sui social. Vuole dire qualcosa ai tifosi, che non la hanno mai vista battere i pugni?
“Io ho battuto i pugni nelle sedi opportune. Sono un tifoso del Cosenza per cui capisco cosa abbia la gente dentro. Il risultato è stato quello che è stato, ho messo la faccia dopo quella maledetta gara. Se oggi qualcuno è scettico nei miei confronti, va rispettato. Mi piacerebbe farli ricredere, ma la cosa importante è ottenere risultati. Ho voglia di trasmettere entusiasmo”.
Palmiero è un calciatore da recuperare perché finora, a volte, è apparso in difficoltà, secondo lei il 3-4-3 può esaltare le sue caratteristiche?
“Lui lo scorso hanno ha giocato a due al centro. Luca da l’anima in campo e va tenuto al centro del gioco. Bisogna togliere quella rabbia che lui ha. È uno dei centrocampisti più importanti della B. Deve ritrovare l’entusiasmo”.
Mi verrebbe da chiedere “chi glielo ha fatto fare”, ma la risposta è: la passione per il Cosenza. Ci sono diversi calciatori che noi non abbiamo mai visto in campo. Si potrà avere un coinvolgimento di tutta la rosa, per avere quel qualcosa in più? Vorremmo anche qualche rassicurazione sugli interventi di mercato, perché conoscendo l’operato del presidente siamo un po’ scettici…
“Il mio modo di lavorare è quello di tenere al centro del progetto tutti i calciatori. Più si avvicina la gara più si capiscono le dinamiche. Seguendo le gare ho visto diversi calciatori e pomeriggio mi sono soffermato su alcune individualità”.
Da un po’ di tempo si notavano problemi psicologici nella squadra. Quale è stato il primo discorso?
“Sicuramente quello di avere coraggio. Ho detto loro che mi piaceva l’ambiente nuovo. Ho detto a loro che non devono avere paura di affrontare le sfide, con quel coraggio che tutti i calciatori hanno. Le gare hanno delle dinamiche e bisogna essere bravi ad affrontarle. Dobbiamo alzare la testa, specie ora che arriva una persona non ben vista dalla piazza”.
Dal giorno del suo esonero ad oggi, chi dei suoi ex calciatori si è fatto sentire?
“Post retrocessione non tutti si sono fatti sentire, ma dopo no. Oltre che non sarebbe stato nemmeno giusto che un calciatore che ha un nuovo allenatore senta il vecchio. Ma questo è anche per il mio modo di essere. Non ho mai giudicato nessuno e non ho alcun rancore. Si devono voler bene tra loro ed il gruppo è unito”.
Direttore, l’atteggiamento è da cambiare, ma secondo lei i punti del Cosenza sono pochi o sono molti?
“La domanda mi piace. Penso che 15 punti siano molti. Il 31 agosto il 100% della stampa non avrebbe mai scommesso che avremmo fatto 15 punti. In questa prima fase abbiamo dimostrato che possiamo lottare. Siamo quintultimi e non ci basta. Dobbiamo migliorare almeno di una posizione. Per la partenza che abbiamo fatto quindi i punti sono tanti. Il problema è stato nelle ultime 6 partite in cui abbiamo fatto solo un punto. La stagione del Cosenza è stata anomala, ma non deve essere un alibi. Dobbiamo riuscire a trovare soluzioni. Il mister Occhiuzzi ha vissuto gioie e dolori con le persone che oggi ha rivisto, a partire dai magazzinieri a finire allo staff. Quest’anno il Cosenza ha bisogno di tutto l’ambiente, così come era nel primo periodo. Abbiamo bisogno del loro supporto; devono capire che campionato ci aspetta. Sicuramente la scelta del mister non era aspettata, ma per noi era quella più corretta. In queste prime partite sarà molto difficile far mostrare che meritiamo l’apporto. Ce la metteremo tutta, perché se non uniamo le componenti per il Cosenza sarà molto dura”.
Le sue, direttore sono belle parole ma con il presidente li fate questi discorsi? Il problema è che il patron da l’immagine alla gente che non vuole dare quel qualcosa in più che la piazza merita. Bisogna sanare questo attrito in maniera diretta…
“Il presidente sta pensando a questa cosa. Viene da una retrocessione che ha fatto riflettere, ma le cose non cambiano in un giorno. Il percorso oggi passa dai risultati della squadra ed il presidente ha come i tifosi una grande passione, ma lo dovrà dimostrare”.
Come sarà composto lo staff tecnico?
“Gatto continuerà a fare il secondo, Pincente sarà il preparatore atletico e Fischetti quello dei portieri. Perri sarà il match analyst. Stiamo valutando se inserire una nuova figura. Per il resto restano quelli attuali”.