Una conferenza stampa lunga quasi due ore che avrebbe potuto fugare ogni dubbio sulle nostre perplessità e su quelle ben più importanti dei tifosi, che alla fine non ha aggiunto nulla all’assordante silenzio, lungo quasi un anno solare, che il presidente Guarascio ha imposto a tutto quell’ambiente che ora chiama a raccolta per “difendere un patrimonio”, quello della Serie B cui nessuno può sottrarsi.
Eugenio Guarascio accompagnato da Roberta Anania, Dirigente Responsabile della Gestione e dal responsabile dell’organizzazione Emanuele De Lieto Vollaro, ha raccolto tutte le domande senza lasciare trasparire alcuna emozione rispondendo con il suo proverbiale garbo, e con una fermezza tale da non lasciare che in alcun modo egli potesse entrare nel merito delle questioni che gli sono state poste.
In sostanza se avesse rilasciato solo una dichiarazione non sarebbe cambiato nulla visto che quello che contava era solo rivolgere un accorato appello alla tifoseria di tornare a sostenere la squadra per come ha fatto nei mesi scorsi.
Ecco alcuni dei passaggi delle parole del presidente che subito ci tiene a togliersi un sassolino dalla scarpa rivolto ai presenti: “Non amo parlare ogni minuto, nella questione della riammissione il Chievo è stato difeso dai giornalisti, qui invece la situazione è stata diversa. Se abbiamo avuto la riammissione vuol dire che l’abbiamo meritata, la critica per me rappresenta un punto di forza”.
Il mantra principale: “Sono qui per trovare insieme alla tifoseria, alla stampa, all’ambiente, una via d’uscita per mantenere la serie B che rappresenta un patrimonio di una comunità, una città, dell’intera provincia e della Calabria tutta. Non lo è solo per Guarascio ma dobbiamo insieme a tutte le componenti fare in modo che questo patrimonio resti per il bene di tutti”. Frasi ripetute di continuo in special modo quando gli è stato comunicato dello striscione di contestazione appeso fuori del Marulla cui ha replicato con questa frase: “Faccio un appello: chiedo che ci vuole coraggio di stare vicini alla squadra e alla parte tecnica”.
Il Mantra numero due: “Noi siamo stati colpiti dal Covid, che ci ha creato diversi problemi. Non dimentichiamo che abbiamo avuto 21 calciatori colpiti dalla malattia e che non sappiamo, visto che a differenza nostra lavorano con il loro fisico, se questo a lungo andare gli creerà dei problemi. Io ho proposto di prolungare la fine del campionato proprio per consentire a tutti gli atleti di superare tutto questo -ed ha proseguito- non si può pensare di fare la Serie B senza una lotta. Da oltre due anni le squadre di calcio stanno vivendo una crisi per la pandemia e questo un fattore che va considerato”.
La squadra costruita (male) in estate e corretta in questi ultimi giorni: “Non era una squadra competitiva perché siamo partiti in ritardo ed ora, appena il mercato invernale si è aperto, siamo intervenuti sul mercato. In estate abbiamo ricevuto parecchi rifiuti per la mancata certezza della riammissione, questo il motivo del mercato estivo in ritardo”.
Cattivi rapporti con i procuratori? “Con i procuratori è possibile che ci sia astio nei miei confronti. Può succedere che si punta su un calciatore e io personalmente ne volevo un altro, ma non ritengo questo un vero problema”.
Sulla (non) retrocessione dello scorso anno: Il Cosenza non è retrocesso ma riammesso con merito in Serie B. E questo è un patrimonio che non va disperso. il Cosenza non è di Guarascio, così com’è non mai stato di Carratelli o degli altri presidenti ma è un patrimonio di tutti. E il fatto che i tifosi non siano presenti allo stadio, rappresenta un problema. Perché la squadra va spinta e sostenuta. E io darò e farò molto di più rispetto a quanto fatto finora per mantenere la Serie B”.
Sulla cessione della Società: “I tifosi sono stati ingannati perché non c’è mai stato nulla di serio, di concreto. Sono tutti dei millantatori. Molti nomi che letto sulla stampa credo solo si siano fatti della pubblicità attraverso gli organi di informazione”.
“Ricordo che quando mi sono avvicinato al Cosenza – ha proseguito Guarascio – eravamo in 8 soci che ben presto mi hanno lasciato solo. Il Cosenza ha solo bisogno di una società seria per mantenere la B, perché non basta dire di voler acquistare la Società, ma bisogna anche capire se chi vuole farlo ha progetti per il futuro. Per questo – ha concluso il patron – Sono aperto ad opportunità di questo tipo. I conti della società sono chiari e trasparenti e per questo che i documenti di una qualsiasi società si fanno vedere soltanto quando c’è qualcosa di veramente concreto in una trattativa”.
Sul DS Goretti: “Sono contento di Goretti. Tra i migliori direttori sportivi in circolazione” (come aveva detto in precedenza per Meluso e Trichera n.d.a.). “Mi piace perché è uno che pensa a voce alta, non fa mai nulla per nascondere le sue emozioni”. Al mercato di gennaio abbiamo fatto il massimo. La squadra ritengo sia stata migliorata, adesso non ci sono più scuse. Da sabato mi aspetto i risultati”.
Occhiuzzi non era un capitolo chiuso? “No, ora deve lavorare con tranquillità e lo può fare visti i miglioramenti nella rosa”.