Dall’incornata di Fabris al rigore parato da Zunico, dal pari di Marulla alla tripletta di Schwoch: storia di Vicenza-Cosenza

Ernesto Pescatore

Ernesto Pescatore

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Domenica pomeriggio, al “Romeo Menti” di Vicenza, il Cosenza disputerà la settima gara in partite di campionato. I precedenti sono in netto vantaggio dei biancorossi con tre vittorie e due pareggi; per i lupi una sola vittoria. Cinque le reti realizzate dai silani e dieci quelle dei veneti.

La prima volta nella stagione 1993-94, alla prima giornata, il 29 agosto. Il Cosenza, subito pirata, espugna il “Menti” con una prova attenta e cinica. Un’incornata sotto misura di Fabris al 44’ regala la prima vittoria della stagione. Per la cronaca, all’89′ Civeriati calcia sul palo un rigore concesso per fallo di Napolitano. I veneti non perdevano in casa dal 05 maggio 1991: 0-1 con lo Spezia.

Il secondo incontro il 4 dicembre 1994: combattuto pareggio conseguito dai rossoblù, in dieci per tutta la ripresa per l’espulsione di Negri al 45’, contro un buon Vicenza che va in vantaggio al 18’ con Dal Canto. Il pari arriva al 37’ grazie ad un calcio di rigore concesso dal sig. Gronda di Genova che Marulla realizza. Al 69′ Lopez si fa parare un calcio di rigore da Zunico, concesso per fallo di mano di De Paola.

La prima sconfitta per il Cosenza arriva il 24 ottobre 1999: nella ripresa, due penalty danno via libera al Vicenza. Evidenti i due falli commessi da Di Sole: il primo al 64’ quando frana su Luiso appena dentro l’area ed il susseguente calcio di rigore è trasformato da Comandini; sul secondo, dopo appena sei minuti, è ingenuo il difensore rossoblù ad ostacolare Palladini, che dalla linea di fondo, attorniato da altri difensori, non sarebbe mai riuscito a puntare a rete. “Essere padroni del campo per circa un’ora e poi trovarsi con un pugno di mosche in mano”, questo l’amaro epilogo del Cosenza che sul terreno del “Menti” di Vicenza perde l’imbattibilità esterna in campionato, paradossalmente proprio in una delle partite più convincenti dello scorcio iniziale di stagione.

L’8 ottobre 2001, nel posticipo televisivo, i lupi tornano ancora con una sconfitta da Vicenza, questa volta per 3-2. Al 20′ i calabresi passano. Un innocuo cross di Colle, sceso lungo l’out destro, è controllato maldestramente da Maggio; il pallone sbatte sullo stinco del difensore di Fascetti e rimbalza sui piedi di Giandebiaggi che non ha difficoltà a battere l’incolpevole Sterchele. Al 59’ arriva il pari: Marcolini dalla sinistra elude Paschetta e mette in mezzo una palla invitante, la difesa silana è in ritardo, Schwoch ruba il tempo a Colle ed in tuffo di testa pareggia. Passano due minuti appena e la squadra di De Rosa deve nuovamente soccombere. Schwoch addomestica una palla in area, si gira e dopo aver eluso l’intervento dei distratti Parisi e Modesto infila nell’angolino basso alla sinistra di Falcioni. Ma la sorpresa è dietro l’angolo. Al 65′ Sterchele va a vuoto su una punizione da distanza siderale di Moscardi: il portiere battezza il pallone fuori e si fa infilare all’incrocio dei pali. Al 79′ il paraguayano Da Silva, all’esordio con la maglia rossoblù, in chiaro vantaggio, prova a proteggere il pallone sulla linea di fondo, ma si fa “uccellare” da Della Morte e poi lo stende sotto gli occhi dell’arbitro De Santis. Rigore. Dal dischetto Schwoch spiazza Falcioni e il Vicenza chiude il match. Non basta al Cosenza una prova perfetta per un tempo, e generosa per tutti i novanta minuti, per portare a casa un risultato positivo. Partita bella, e non solo per le tante reti, viva, veloce, con errori da una parte e dall’altra.

Il 9 febbraio 2003, il Cosenza crolla negli ultimi dieci minuti di gioco. Il gol dei veneti giunge al 79′, sugli sviluppi di un’insistita azione, al termine della quale Semioli mette al centro per Jeda che di testa coglie in contropiede Ripa e lo scavalca con una perfida parabola. Il Cosenza prova l’arrembaggio ed all’82′ sfiora il pareggio che sarebbe stato oltremodo meritato: calcio d’angolo di Tedoldi, Lanzaro anticipa di testa Avramov e dopo due rimpalli la sfera è sui piedi di Tedesco che conclude di un soffio a lato. Passano due minuti ed il Vicenza raddoppia: lungo rilancio di Faisca, Schwoch scatta sul filo del fuorigioco ed infila Ripa, in disperata uscita, con un pregevole pallonetto. Il Cosenza è al tappeto e l’ex rossoblù Margiotta imperversa su tutto il fronte offensivo: all’89′ fallisce il tris non sfruttando appieno un errore di Parisi ed in pieno recupero penetra dalla destra e spara un diagonale che Ripa non trattiene, irrompe Bernardini ed insacca rendendo il punteggio davvero iniquo.

L’ultimo incontro nello scorso campionato, il 6 dicembre, posticipo della decima giornata di campionato. Otto punti a testa in classifica con il Vicenza alla ricerca della prima vittoria casalinga, mentre il Cosenza cerca il riscatto dopo la sconfitta tra le mura amiche subita dalla Salernitana. Al 47′ Cosenza vicino al vantaggio con un tiro cross di Sciaudone che si stampa sul palo, poi il pallone termina tra le braccia dell’ex Perina. Il vantaggio dei Veneti arriva al 71′: Meggiorini su azione di contropiede raccoglie l’assist di Giacomelli e batte Falcone con un sinistro all’angolo. All’86’ arriva il pareggio con Tiritiello che di testa raccoglie una punizione battuta da Vera e batte Perina.

Sono solo tre i giocatori rimasti in organico dalla partita di Vicenza: Matosevic, Bittante, Tiritiello ed il mister Roberto Occhiuzzi.

Un precedente anche in Coppa Italia: il 9 agosto 2015, nel secondo turno della Tim Cup, 0-0 nei tempi regolamentari. Si va ai supplementari. Non trascorre neanche un minuto e Arrighini si inventa un destro “a giro” che finisce alle spalle di un esterrefatto Marcone. Al 15′ Corsi si fa beccare in un ingenuo fallo di mano in area; il conseguente rigore è calciato e messo in rete centralmente da Giacomelli. Si va ai rigori e gli errori decisivi di Arrigoni e Ciancio decretano l’esclusione del Cosenza dalla Tim Cup.

Nella foto, un’azione di gioco di Cosenza-Vicenza del 3 marzo 2002

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