Restano i rimpianti al Cosenza per una partita che, per quello che si è visto in campo, avrebbe meritato di vincere. Per vincere però bisogna segnare e i silani hanno peccato in fase conclusiva anche per mancanza di un pizzico di fortuna che spesso ha voltato le spalle ai rossoblù. Detto questo dobbiamo rimarcare il tardivo inserimento di Florenzi che dovrebbe essere inamovibile in questa squadra e un primo tempo scialbo che ha permesso al modesto Vicenza sempre più staccato di farsi pericoloso a tratti; il Cosenza ha vissuto sulle giocate di Caso che dovrebbe passare la palla invece di intestardirsi tanto che all’inizio della ripresa ha lasciato il posto a Larrivey ancora in rodaggio. Ottima la prova della difesa silana, magnifico anche Laura mentre a centrocampo Kongolo ha cantato e portato la croce viste le prove opache di Palmiero e Boultam. Comunque un buon punto con il VAR che alla fine ha revocato (giustamente) un rigore concesso al Cosenza per un precedente fuorigioco. Nemmeno il tempo di respirare e martedì si torna in campo in una partita che il Cosenza non potrà fallire contro un lanciatissimo Perugia vittorioso nettamente sul Frosinone, per i silani un incontro da dentro o fuori.
Senza infamia e senza lode la direzione di Maggioni. Partita corretta con l’arbitro lecchese che ha invertito qualche fallo, non fischiato qualche altro ma nel complesso non ha inciso sul risultato. Episodio chiave alla fine con il rigore prima concesso al Cosenza e poi revocato da Sozza al VAR. Giusta la decisione per la partenza in fuorigioco di un avanti silano. Piuttosto era da rosso più che da giallo al minuto 96 l’intervento killer su Florenzi. Buona la direzione del primo assistente Macaddino mentre il suo collega Della Croce si perde il suddetto fuorigioco nel finale.