Bisoli:”L’accoglienza mi ha commosso. Da ora si inizia a pedalare…”

Marco De Paola

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Queste le parole rilasciate dal neo-mister del Cosenza, Pierpaolo Bisoli, nella conferenza di presentazione. Il tecnico si è soffermato sull’atteggiamento che i calciatori dovranno mantenere ed ha fornito qualche indicazione per la partita di domani a Como, con la quale il mister esordirà con i rossoblu.

Benvenuto mister, che ambiente ha trovato al suo arrivo?

“Ho trovato un gruppo scarico, che ha molta qualità, a cui ho detto che ci si può salvare all’ultimo minuto dell’ultima giornata. Io sono venuto qui perché credo nella salvezza, conosco il direttore e qualche giocatore. Io non posso promettere vittorie, ma il massimo impegno. I miei giocatori usciranno stremati dal campo”.

Prima della firma aveva detto che la squadra le aveva fatto una buona impressione, conferma? Ieri il confronto con la tifoseria come è andato?

“I tifosi mi hanno accolto anche troppo bene. Io metto a disposizione della gente e del Cosenza la mia esperienza. L’accoglienza di ieri mi ha commosso e quindi so di aver fatto la scelta giusta. È una missione molto difficile, ma ce la possiamo fare. Il gruppo ha dei valori, specie dopo gennaio la qualità è migliorata. Ho visto che ci sono dei calciatori che non parlano italiano, per cui serve fare da tramite. Ci sono alcuni aspetti da migliorare, di certo non si può fare in 3 giorni”.

Il Como è una squadra molto ostica. Che partita può essere? Da quanto tempo segue il Cosenza?

“Io il Cosenza lo ho seguito contro il Brescia per motivi “familiari” e mi ha fatto un’ottima impressione. Poi ho visto alcuni spezzoni per avere il quadro più chiaro. Noi siamo con l’acqua alla gola, per cui dobbiamo controbattere colpo su colpo, senza stanchezza. Deve esserci sacrificio. Non esiste più IO, ma esiste NOI. Farò di tutto per far prevalere il Cosenza, anche fare una sostituzione dopo 10 minuti”.

Vorrei toccare l’aspetto tattico. Lei preferisce il 4-3-3 anche se a Padova ha giocato con il 3-5-2. Ieri ha provato il 3-4-3, ma quale sarà il modulo, anche su consiglio di Goretti? Come ha visto Laura?

“Ho provato il 3-5-2 perché era il modulo che stavano usando. Giovedì notte ho deciso di provare il 3-4-3 e credo sia un abito giusto per questi giocatori. Non voglio sembrare bravo io, ma devo riuscire a far dare il massimo ai giocatori. Caso e Millico li ho messi esterni, Laura sia esterno che da prima punta ed ho visto che anche ai giocatori è piaciuto il modulo. Laura purtroppo non è convocato perché ha avuto un problema fisico, ha iniziato a rimettere da ieri, per cui ho provato Larrivey. Con il rientro di Gori poi avremo altre possibilità”.

Il Cosenza non ha avuto personalità fino ad oggi. Come si può risolvere questo aspetto? Una rosa di 31 elementi può creare problemi di equilibrio?

“Il carattere dipende da me. Io faccio 1 ora e mezza dove li martello. Se non lo fanno, non vengono convocati. La mentalità deve crearsi e si crea con i risultati. Ma io ho detto che quando si perde è colpa mia, ma quando vincono è merito loro. Sui 31 calciatori, io ogni giorno faccio delle scelte, che cambiano di giorno in giorno. Io posso portare in campo anche un ragazzo della primavera che può farmi vincere, perché il Cosenza viene prima di tutto”.

Le squadre riflettono il carattere dell’allenatore, quindi c’è da ben sperare. Il Cosenza nelle ultime 7 partite ha creato molte più occasioni rispetto alle precedenti 15, cosa ne pensa? E poi, si aspettava la telefonata di Goretti?

“Io quando ho visto che il Cosenza aveva perso, mi sono chiesto il perché il direttore non mi chiamasse? Sono contentissimo dell’occasione tant’è che sono partito di notte. Io voglio creare al Cosenza una mentalità, perché secondo me gli ultimi goal subiti sono per errori individuali e non da squadra”.

Lei ha chiesto ai giornalisti di giocare insieme al Cosenza. Quale è la tabella di marcia per raggiungere la salvezza?

“Si, dobbiamo remare tutti insieme, anche con i tifosi. Le tabelle non mi piacciono, ma non possiamo mantenere questa media. Dobbiamo arrivare almeno a 42 punti per raggiungere i play-out. Noi dobbiamo mantenere le 3 squadre sotto ed allo stesso tempo, senza essere presuntuosi, poter pensare ad agganciare chi ci sta davanti. Dobbiamo iniziare a macinare”.

Quanto è importante per l’obiettivo in questione avere uomini di valore?

“Molto più importante essere uomini di valore che calciatori di valore. Io ho chiesto loro disponibilità. Se io chiedo a qualcuno di attaccare la bandierina, lui deve fare quello. Ho trovato un gruppo super disponibile. Così come la giraffa se non allungava il collo sarebbe morta, allo stesso modo faremo noi, dobbiamo dare il massimo”

Cosa può dirci sulla trattativa con Guarascio? E la presenza di Zaffaroni le ha messo pressione?

“Per Zaffaroni mi dispiace, io non lo sapevo. Sono venuto con le valigie sicuro di poter raggiugere l’accordo. E con il presidente l’accordo è stato fatto in 5 minuti. Io non vado alla ricerca dei soldi, ma di un progetto. Se oi ci salviamo è come se vincessimo il campionato”.

Goretti a proposito: “Il Cosenza ha voluto fare le sue scelte, quindi abbiamo allertato entrambe le possibilità”.

La partita di domani come verrà affrontata? Nell’eventuale 3-4-3 che compiti hanno i due centrocampisti centrali?

“Per domani cercheremo di coprire bene il campo. Loro giocano anche con 4 centrocampisti, per cui ad ognuno il suo e nell’uno contro uno non avremo paura. La mia squadra non sarà altissima, ma quando arrivano nella zona di competenza dobbiamo prendere la palla velocemente”.

Due curiosità: è la prima volta che allena una squadra del sud, cosa la ha spinta? Il contratto solo di 4 mesi come mai? È possibile un prolungamento?

“Escludendo Cagliari è la prima volta di una squadra del Sud. Voglio un clima caldo, e l’accoglienza di ieri mi ha commosso. Ho fatto la scelta giusta. Ho trovato una società super organizzata. Innanzitutto dobbiamo fare un’impresa per salvarci, quindi io non voglio mettere clausole sul contratto, perché voglio che si decida di anno in anno. A me piacerebbe iniziare un ciclo qui. Non voglio essere vincolato, perché può essere anche che non riesca ad incidere, ma darò tutto”.

Che aria si respira nello spogliatoio?

Il clima era di sconforto, perché non si vince da ottobre. La cosa che mi piace è che tutti i calciatori sono partecipi. Chi non si adegua a me, lo scarto. Io voglio gente che lotta, poi non so se vinceremo, ma sicuro avremo lottato. La porta per tutti i calciatori sarà sempre aperta. Io parlo di 28 calciatori perché i portieri non sono di mia competenza”.

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