Mariani non ha fornito una prestazione pari al suo nome, troppi falli invertiti, troppo nervosismo in campo con una gestione della partita non sempre oculata. Chiaro, l’incontro valeva tanto ma il fischietto di Aprilia non è sembrato nella sua migliore giornata. Qualche episodio a contorno di quanto detto, nel primo tempo sospetto fallo di mano in area piemontese ma né Mariani né Rapuano al VAR (ma esiste per il Cosenza?) intervengono cosi come è più che sospetto un fallo su Situm a palla lontana, anche qui nulla di nulla. Nella ripresa giusto il rigore concesso al Cosenza per una ingenua spinta su Larrivey. Buona l’assistenza di Massara e D’Ascanio.
Termina dopo esattamente quattro mesi il digiuno di vittorie del Cosenza che, in un vitale scontro diretto, ribalta il risultato contro l’Alessandria agganciandola in classifica. Dopo un brutto primo tempo chiuso in svantaggio con il baratro spalancato sotto i piedi, nella ripresa gli uomini di uno scatenato Bisoli hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo meritando alla fine i tre punti con una zuccata di Camporese e un rigore che Larrivey prima si è procurato e poi con freddezza ha realizzato. Poco importa oggi parlare di tattica e fronzoli vari, al Cosenza occorreva solo vincere per recuperare fiducia e consapevolezza nei propri mezzi e finalmente si è vinto alla vigilia di altre due partite in quattro giorni, che schifo questo calendario!!!, contro Frosinone e Benevento e scusate se è poco. Tra i migliori Caso, Florenzi e il secondo tempo magistrale di Situm. E, per quel poco che è rimasto in campo, di un redivivo Sy. Alessandria troppo rinunciataria nella ripresa e vistosamente calata alla distanza. A Cosenza, come è giusto, stasera si può accennare a un mezzo sorriso ma il cammino è sempre molto complicato e, come si dice, la migliore medicina è la vittoria per come è venuta può corroborare un ambiente depresso che, Bisoli può aiutare a crescere e credere nella miracolosa salvezza.