Dai Cosenza, facci sognare. Ancora una volta!

Redazione Solocosenza

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Affamati. Come Lupi. Il grande cuore sportivo di Cosenza, ancora una volta, ha vinto. Illuminando a giorno l’area di piazza dei Bruzi. Essere un Lupo, tifare Cosenza, credere nel Cosenza, sperane anche nell’impossibile, vivere Cosenza e per il Cosenza è il “Vangelo” laico di questa città.

Sì, perché questa città, questa straordinaria e passionale tifoseria, questa vasta provincia innamorata persa per i Lupi, non riesce proprio a fare a meno di questi due colori. E la testimonianza, qualora ce ne fosse stato bisogno, si è avuta anche stasera. In tantissimi, infatti, si sono riversati in strada per accogliere, acclamare, salutare, osannare la squadra più bella del mondo. Essere tifoso del Cosenza è roba da forti di cuori ma, anche, da gente che dal lunedì alla domenica, pensa al Cosenza.

Come se fosse una mamma, come se fosse una moglie, come se fosse un figlio. E, a proposito di figli, stasera sul palco ce n’è stato uno speciale: Gianluca Di Marzio, figlio di Gianni che, da allenatore dei Lupi, ha regalato a questa città, a questa tifoseria, a questa piazza la più emozionante avventura: la serie B.

Gianluca Di Marzio non è riuscito a nascondere la sua commozione, non ha avuto “timore” di piangere, sentendo urlato il nome di suo padre, sentendo su di sé l’amore, l’affetto, la gratitudine, la “devozione” di Cosenza. E’ stato toccante sentire la sua voce tremare di pianto. Ha raccontato di quel fantastico Cosenza che vinse il campionato di B, ha raccontato di quel palo di Lombardo trema, ha raccontato di quel gol di Padovano che gelò il Vestuti di Salerno. Cosenza ama ed è impossibile non ricambiare quest’amore.

L’ha ribadito il sindaco Franz Caruso ma l’ha testimoniato anche il diesse Gemmi. “Questa città – ha dichiarato l’uomo mercato dei Lupi – ti contagia. Ti fa venire la pelle d’oca, ti trasmette emozioni. E noi vogliamo ricambiare quest’affetto con una promessa: stupire”. Stupire. Questo verbo, ripetuto all’infinito, ci è subito piaciuto. Sarà, ovviamente, il campo a dire se succederà. Le condizioni per fare un buon campionato, per non vivere un’altra annata al cardiopalmo, per non dover sperare nelle “disgrazie” calcistiche altrui e nell’aiuto del cielo, ci sono. Almeno sulla carta, almeno guardando il volto affamato dei calciatori.

Gemmi, così come il presidente Eugenio Guarascio, hanno assicurato che arriveranno altri calciatori. Cosenza sogna. E non vede l’ora di veder ufficializzati altri “Lupi”. Lupi, come Davide Dionigi che ha già dimostrato nelle prime uscite del Cosenza, di aver dato un’identità, un’anima alla sua squadra. Davide Dionigi vuole entrare nel “branco”. Nella notte di San Lorenzo, su Cosenza non c’erano stelle, nemmeno una. Forse perché le stelle erano tutte sul palco. E altre, come Gianni Di Marzio, Gigi Marulla, Massimiliano Catena, Denis Bergamini, in cielo.

A brillare, ad illuminare il cammino dei Lupi, ad accendere altri notti magiche, come quella di stasera. Prima di dar inizio alla festa rossoblù, sul palco, si sono esibiti i Santa Teresa, una band locale che, come i Lupi, ha la passione nel sangue. Dai Cosenza, facci sognare. Ancora una volta.

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