Un punto. Sofferto, cercato, voluto.

Redazione Solocosenza

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Un punto. Sofferto, cercato, voluto. Il Cosenza, con una gara dai due volti, esce indenne dal “Druso” di Bolzano. Il punto, serve più per il morale della squadra che per la classifica. Dionigi, punta ancora al 4-2-3-1, inserendo Meroni al posto dell’infortunato Vaisanen e affida a D’Urso i compiti di Florenzi, “punito” dal giudice sportivo con un turno di squalifica. Novità anche in attacco: Larrivey, si accomoda in panchina e, tocca a Butic, provare a far male alla difesa degli altoatesini. Ma l’ex Pordenone, alla sua seconda gara da titolare (era già successo a Parma) non riesce ad incidere e non dà mai l’idea di essere in partita. A sua parziale scusante, c’è da dire che, fin quando resta in campo, gioca sempre spalle alla porta e non impensierisce mai la retroguardia di Bisoli.

Nel primo tempo, salvo qualche sporadica azione di contropiede, il Cosenza scende in campo con uno spirito più “decoubertiniano” che battagliero e spavaldo. Non a caso, infatti, il Sudtirol, passa. E, anche con facilità. E’ il 22′ e dopo qualche tentativo fallito, la squadra di Bisoli, passa in vantaggio. Odogwu, s’inventa un passaggio per Rover che, dopo aver controllato il pallone, di destro, beffa Matosevic. Nell’azione del gol, è evidente la leggerezza di Rispoli che,non solo concede troppo spazio all’esterno d’attacco altoatesino ma, come un esordiente, non chiude sull’attaccante, lasciandogli tutto il tempo di prendere la mira e tirare. L’1-0 galvanizza Il Sudtirol e carica Bisoli che, chiede ai suoi di cercare la rete del raddoppio. Per poco, non ci riesce De Col che, per fortuna dei Lupi, trova Matosevic pronto a ventare la minaccia.

La reazione del Cosenza, è sterile, a tratti inconcludente, con i Lupi che, senza idee e con tanta confusione in testa, sbagliano passaggi anche facili e non creano mai seri pericoli per la porta di Polizzi. Al 33′, Brescianini ha il pallone giusto. Basterebbe, solo, servire la palla a D’Urso per provare a mettere le cose a posto. Ma l’ex primavera del Milan, si fa ingolosire dall’opportunità di tirare e calcia in porta un tiro che, piano piano, finisce nelle mani del piplet altoatesino, senza neanche sporcargli i guanti. Sul finire del primo tempo, è ancora Matosevic a tenere in “vita” il Cosenza con un intervento plastico su un tiro di Mazzocchi. Duplice fischio e tutti negli spogliatoi. Dionigi, prova a svegliare la squadra. Il rientro in campo, infatti, mostra un Cosenza più reattivo e cattivo.

Il Sutirol, complice anche la stanchezza e il rilassamento per il vantaggio, abbassa un po’ il suo baricentro, lasciando ai Lupi il comando delle operazioni. Ma, oltre che un po’ più di possesso palla, la squadra di Dionigi, non fa nulla di straordinario per provare ad acciuffare il pari. Il cronometro corre e Dionigi prova a cambiare il volto della sua squadra, pescando in panchina. Dentro Gozzi, Larrivey, Zilli, Calò e Korving. Ed è proprio il centrocampista danese con un tiro al volo dal limite dell’area a mettere le cose a posto. Il centrocampista, arrivato sul gong del mercato dallo Spezia, realizza un eurogol. Da vedere e rivedere. Polizzi è battuto e il Cosenza trova il pari. Fino al triplice fischio finale, le due squadre cercano di segnare ma, alla fine, l’1-1 può andare bene ad entrambe. Il Cosenza, resetta la prestazione anonima contro il Bari e trova l’ottavo punto della sua classifica.

Ora, c’è la sosta. L’impegno delle Nazionali e lo stop di due settimane, darà modo a Dionigi e al suo staff di lavorare sul recupero fisico di alcuni calciatori, nonché sulla tenuta caratteriale e psicologica della squadra. Dopo l’esordio vincente di Benevento e il fantastico secondo tempo casalingo contro il Modena, i Lupi hanno perso un po’ la bussola, scivolando a Parma, trovando un altro punto inaspettato a Terni e lasciando campo e vittoria ai galletti pugliesi. Dopo la sosta, arriverà il Como. Questo Cosenza, l’ha dichiarato il diesse Gemmi, vuole e deve stupire. Aspettiamo, siamo ancora alla sesta giornata. Poche, per emettere sentenze inappellabili e verdetti pessimistici.

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