Cosenza-SPAL 1-0. Una vittoria d’/istanti

Caterina Alba Minico

Caterina Alba Minico

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Il brusio insistente, le bandiere sotto braccio, il “cin cin” delle bottiglie. Sembra sia passata un’eternità dall’ultima volta in cui in “Via degli Stadi” si ascoltavano le voci di chi scommetteva birre e schedine sulla gara dei lupi. Difficile pensare all’epilogo di questa stagione altalenante, certo è che domenica pomeriggio, prima di Cosenza-SPAL, il vociare dei tifosi aveva di nuovo invaso l’ex quartiere “San Vito”. L’atmosfera era animata, i supporters rossoblù pronti a trascorrere collettivamente una giornata allo stadio.

Collettivamente = in forma collettiva, in comune tra più persone.

Il tifo organizzato è un fenomeno sociale che abbraccia una massa eterogenea di individui, avvicinandoli sotto la stessa bandiera, tenendoli uniti da ideali comuni e che manifestano un amore incondizionato per la squadra del cuore.
Collettivamente si vince. Collettivamente si perde. Collettivamente si tifa.

Una delle due tifoserie, la Curva Sud Bergamini, ha ripreso a cantare al “suo posto” durante la delicata sfida salvezza contro la squadra di Ferrara. Istanti di gioia collettiva, dal primo fino all’ultimo minuto della partita, e non solo per la vittoria maturata poi sul campo. Un tifo d’altri tempi, quello lontano dalle pay tv e dagli smartphone, che mistificano la realtà del calcio giocato rendendolo uno spettacolo televisivo. Quello della Sud domenica è stato un tifo urlato, letteralmente.

Dal lato opposto, i coinquilini dell’altra sponda, hanno deciso – ancora – di vivere distanti l’atmosfera della gara casalinga, anche se gli spalti del settore Nord contavano numerosi sostenitori che, come i colleghi della Sud, hanno incitato a gran voce la squadra, soprattutto quando, nonostante le numerose occasioni create, non riusciva a passare in vantaggio.

Ma procediamo con ordine.

Fondamentale, per il Cosenza, era portare a casa la posta in palio completa. Ce l’ha fatta la squadra di mister Viali, faticando forse un po’ troppo contro la SPAL. Il match della domenica pomeriggio ha allontanato, seppur di poco, il Cosenza dall’ultimo posto in classifica, ma tanto è bastato per riaccendere le speranze salvezza che si erano affievolite dopo il poker genoano subìto in trasferta lunedì scorso. Per non disperarsi nei bassifondi della classifica era necessario vincere e convincere. Il Cosenza ieri ha tirato un sospiro di sollievo prima di immergersi di nuovo nella bagarre della corsa salvezza e tentare di restare in Cadetteria. Un discorso questo che, fino a qualche settimana fa, appariva puramente utopistico. È servita l’impresa contro la Reggina a rianimare una squadra che poco aveva dimostrato sul campo nelle settimane precedenti al derby della rinascita.

Nella prima frazione di gioco della gara domenicale, sono i lupi a viaggiare a ritmi svelti, soprattutto a centrocampo, dove spiccano le ottime prestazioni di Brescianini e Florenzi. Il Cosenza aggredisce e spaventa la formazione guidata da mister Oddo la quale soltanto nei minuti di recupero del primo tempo si rende pericolosa con un paio di occasioni che creano qualche difficoltà al Cosenza. Termina 0-0 il primo tempo, con tanti rimpianti per i rossoblù.

Il primo pallone del secondo tempo lo gestisce la formazione di casa, supportata da un tifo più caloroso. La SPAL appare più sveglia e reattiva, complice forse il calo fisiologico dei rossoblù che, comunque, non cedono il passo ai ferraresi. È al minuto 65 che Brescianini trova il goal del vantaggio: su assist di Zilli, il centrocampista casa Milan con un sinistro micidiale sblocca il risultato. Esulta a gran voce il “San Vito-Marulla”, proprio mentre il cielo si tinge dei colori del tramonto, regalando uno scenario d’incanto.

Per la formazione ospite è Zanellato a muovere le fila del centrocampo biancoazzurro e, i suoi inserimenti, danno qualche noia al Cosenza. Dall’altra parte, le incursioni di Florenzi velocizzano la manovra di gioco dei rossoblù. Alla squadra silana manca di certo un po’ di fortuna in quanto spreca sotto porta occasioni clamorose, ma è autrice comunque di una buona prestazione complessiva. A poco meno di 15 minuti dal triplice fischio, è ancora pieno di iniziative lodevoli il Cosenza e anche in fase di non possesso, quando l’avversario cerca di attaccare, rimane lucido ed in partita, segno che la squadra riesce a tenere alta la concentrazione nonostante il poco margine di vantaggio sugli avversari. Il Cosenza non si perde d’animo e con coraggio segna il raddoppio, poi annullato, con Nasti. È forse il secondo goal annullato dal VAR per offside a ridare la speranza salvezza ai tifosi che, festanti, al minuto 90 cantano sulle note di “Freed from desire”. La gara termina 1-0 per i lupi.

Sono istanti di gioia e speranza. Il Cosenza vince la seconda gara consecutiva in casa e lascia l’ultimo posto in classifica, scavalcando proprio la formazione biancoazzurra. Ora la salvezza diretta dista appena un punto. Ma è prematuro fare classifiche ed ipotesi e anche scommettere birre e schedine. Negli anni addietro il Cosenza ha insegnato ai suoi tifosi che “Chi vive di sole speranze, muore forse disperato”. Ma chi vive senza nutrire speranze, forse, si accorcia un po’ la vita. E la vita da tifoso del Cosenza non sarà mai una vita tranquilla, ma una vita d’istanti. Attimi e secoli, lacrime e brividi.

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