Cosenza-Venezia 1-1. Guerra e Pace.

Caterina Alba Minico

Caterina Alba Minico

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«Sull’esito di ogni avvenimento in corso si fanno sempre tante ipotesi e, comunque finisca,
si troverà sempre qualcuno che dirà: “L’avevo detto!”»
-Lev Tolstoj

Il romanzo storico di Lev Tolstoj, Guerra e Pace, conta ben oltre 1000 pagine. Tante ne sono servite all’autore per raccontare le vicende di due famiglie nobili nell’epoca delle guerre napoleoniche. Nel romanzo, le vicissitudini nobiliari si mescolano alle digressioni sul senso della vita e ogni evento raccontato dall’autore pare possa rispecchiare le vicende umane del quotidiano che si svincolano dai legami spazio-temporali narrati, avendo il romanzo una collocazione parecchio retrodatata rispetto al tempo attuale.

Tante pagine per raccontare tutto, forse troppe per il lettore più pigro, ma Guerra e Pace rappresenta senza dubbio uno dei capolavori della letteratura ottocentesca. Trattasi di un romanzo, quindi, non scorrevole nella lettura e ricco di colpi di scena e di capovolgimenti della prospettiva narrante, ma quando le letture sono impegnative, il lettore deve prestare grande attenzione anche ai dettagli che sembrerebbero meno significativi. Sono i dettagli che, uniti ad una trama ben articolata, rendono avvincente e coinvolgente una storia. È la somma che fa il totale.

Per raccontare di questo finale di stagione, i tifosi rossoblù sperano non servano più pagine delle 38 stabilite dalla regular season. Nel calcio, come nella vita, le storie che presentano un canovaccio non lineare sono quelle alle quali l’individuo è maggiormente legato emotivamente. Emotivamente, perchè chi vive di pane, calcio e Cosenza, non conosce stagioni regolarmente tranquille, che mettano a riposo il fattore cuore. “Che fatica la vita da tifoso” e, da tifoso del Cosenza, il mese di maggio pare non passi più.

A soltanto tre gare dalla fine del Campionato cadetto, il Cosenza è chiamato a dare battaglia ad un Venezia reduce da tre vittorie consecutive. Una squadra in salute e arrembante si presenta al “San Vito-Marulla” convinta di poter portare a casa tre punti in scioltezza. Ma i ragazzi di Viali danno più di un pensiero ai lagunari e la gara di sabato pomeriggio termina in parità.

Temperature quasi estive al “San Vito-Marulla”, una numerosa cornice di pubblico sostiene con grinta e cuore la formazione silana. Sono infatti oltre 8.000 i sostenitori sugli spalti per quella che è ufficialmente la penultima gara casalinga della stagione 22/23. La partita inizia subito in salita per il Cosenza: pressa subito alto il Venezia, in fiducia rispetto ad un Cosenza più remissivo. Dalle tribune cori ed applausi indirizzati a Brescianini, diventato uno dei nuovi idoli del “Marulla” insieme a Marras, che continua a dare prova di grande maturità sulla fascia destra, con iniziative lodevoli e rapidità di movimento che spesso trovano impreparata la difesa veneta. Di certo però, dopo la manita rifilata al Modena, il Venezia non ha intenzione di fermare la sua corsa e sa di poter pensare in grande in ottica playoff.

Nel primo tempo il Cosenza si affaccia in area ma non concretizza in rete e, come ad ogni gara, spreca molto prima di riuscire a trovare il goal del vantaggio. A meno di dieci dalla fine, è però il Venezia a trovare il goal che sblocca la gara. Pohjanpalo colpisce di testa e indirizza in rete un cross di Andersen. Neanche un paio di minuti dopo, il Cosenza si divora l’1-1: Finotto si libera dei difensori arancioneroverdi ma, a porta vuota, calcia clamorosamente a lato, sbagliando un goal praticamente fatto. Urla di rabbia mischiate alla disperazione da parte dei tifosi sugli spalti, che hanno assistito ad un errore dilettantistico da parte di uno degli attaccanti su cui mister Viali punta molto.

Nel secondo tempo non passa inosservato l’elevato spessore tecnico in attacco dei lagunari che, rispetto ai silani, faticano meno a farsi largo tra le linee e a tentare qualche conclusione interessante. Nel Cosenza infatti non sono autori di prestazioni sufficienti nè Zilli, nè Finotto. Gli ingressi di Delic, D’Urso e Cortinovis riescono a far rifiatare il Cosenza, che ormai era schiacciato dal pressing costante del Venezia.

È del classe 2001 in prestito dall’Atalanta l’assist che porta al pareggio rossoblù. Autore della rete D’Urso, inspiegabilmente rimasto fuori per scelta tecnica per la delicata sfida. L’attaccante si fa trovare pronto al minuto 90 ed insacca il pallone che rimette in piedi la partita e che fa sperare il Cosenza. Ma dopo il goal del pareggio, nei minuti di recupero concessi da Meraviglia i lagunari si chiudono stretti in difesa e la gara termina in segno X.

Ascoli e Cagliari gli ultimi due avversari del Cosenza, poi si guaderà alla classifica. L’ipotesi salvezza diretta appare forse remota, soprattutto perchè in terra marchigiana la formazione bianconera è in piena lotta per un piazzamento playoff e necessita di portare a casa il bottino pieno. La successiva, contro il Cagliari al “Marulla”, avrà la stessa valenza per gli avversari. Il fattore campo, per l’ultimo atto della stagione regolare di Serie B, potrebbe magari rivelarsi decisivo per le sorti rossoblù.

Ancora 180 minuti di attesa spasmodica. Il libro della stagione 22/23 ha un finale tutto aperto e ancora da scrivere. Che non si scriva per ancora molto, troppo tempo, è l’auspicio dei tifosi. Considerato il lungo blackout che ha visto la squadra silana occupare per molte giornate l’ultimo posto in classifica, l’ipotesi playout non dovrebbe destare grandi malumori all’ambiente, che si coalizzerebbe come l’anno passato e tenterebbe nuovamente la salvezza in extremis. E comunque andrà a finire, siamo certi che più di qualcuno dirà: “L’ avevo detto!”. Come se programmandoli in anticipo, gli eventi nefasti, destassero meno timore al tifoso speranzoso di inizio campionato.

Oggi la tifoseria è chiamata a dimenticare i discutibili pronostici di agosto, quell’idea di stupire che aveva fatto sognare troppo in grande la compagine cosentina. Non è tempo di bilanci, serve ancora un po’ di tempo prima di capire se, il libro della stagione rossoblù 22/23, possa prevedere un lieto finale in cui si narrano le gesta di mister Viali che, dopo il derby contro la Reggina, ha iniziato a raccogliere punti e fiducia anche in campi nemici, scalando piano piano i bassifondi della classifica e raggiungendo la salvezza diretta.

La lotta per non passare dai playout non prevede ormai passi falsi o incerti, soltanto concentrazione e massimo impegno. Non ha stupito questo Cosenza, è vero, ma la città di Cosenza può ancora sperare in un finale di stagione avvincente. L’ultima di Campionato andrà in scena in 19 maggio: il giorno dopo salviamo e archiviamo la stagione?

«Per essere felici bisogna credere anzitutto nella possibilità di esserlo: io adesso ci credo.»
-Lev Tolstoj

Cosenza, oggi, ci crede.

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