Ha vinto ancora una volta lui

Eliseno Sposato

Eliseno Sposato

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Un’altra stagione calcista passa agli archivi con il Cosenza che coglie l’obiettivo massimo da raggiungere, vale a dire la salvezza conquistata attraverso il playout. È stato un anno tribolato come al solito dove ancora una volta abbiamo dovuto assistere ad un Cosenza completamente disastroso nel girone d’andata, nonostante le due vittorie conquistate nelle prime due giornate che hanno buttato tanto fumo negli occhi, e uno appena dignitoso nel girone di ritorno che è bastato per arrivare al momento cruciale per compiere l’ennesima impresa.
Merito del buon lavoro di mister Viali come scrivevamo ieri, ma anche della squadra rivoluzionata dal DS Gemmi nel mercato di riparazione con innesti fondamentali come quelli di Micai e Marras su tutti.
Un anno difficile per la tifoseria che ha si contribuito al risultato finale, ma che ha dovuto fare scelte dolorose come abbandonare i gradoni del San Vito-Marulla per diverse giornate, per rispondere all’arroganza del patron rossoblù allergico alla violenta contestazione subita, cui ha risposto dispensando una serie di daspo societari che non hanno certo contribuito a rasserenare gli animi.
Si è andati così ad un muro contro muro, ad un tutti contro tutti che non sembrava avere fine sino a quando Nasti con la sua doppietta alla Reggina ha dato la svolta al campionato e abbattuto il muro dignitoso alzato dalla tifoseria, che ha capito che la salvezza non poteva che passare dal ritorno anche a sostenere la squadra sui gradoni di casa. Il resto è storia.
Ancora una volta Guarascio ha avuto la meglio su tutti noi. È dura da dire e da digerire, ma il suo modo di fare calcio, volto ad ottenere il massimo profitto a fronte di un investimento irrisorio, ha avuto la meglio.
Ancora una volta non solo non ha fatto assolutamente tesoro degli errori commessi nel passato, ma li ha reiterati come al solito, mortificando una tifoseria ed una città che avrebbero meritato ben altro che vedere la propria squadra ed il nome della città, navigare come al solito nei bassifondi della classifica.
Il metodo Guarascio è risultato vincente anche quest’anno soprattutto dal punto di vista finanziario pro domo sua, ottenendo il massimo con il minimo, e come di consueto una volta raggiunto il risultato, ha esternato la sua soddisfazione promettendo di “lavorare per fare di meglio e di più”.
Una promessa alla quale bisognerebbe dare subito un seguito con la conferma di allenatore e DS, con l’innalzamento del budget per la prossima stagione, cosa che si può fare se si vuole restituire un po’ di quello che la città gli offre. Gettare subito le basi per quel futuro migliore che Cosenza merita, che i suoi tifosi meritano più di ogni altro, cercando di trattenere gli elementi migliori, spendendo il giusto per trovare una coppia di attaccanti capace di segnare singolarmente più di dieci gol ciascuno, costruendo una squadra che non regali agli avversari il girone d’andata, perché il campionato dura otto mesi e non cinque da vivere in maniera “epica” arrivando in fondo sempre con l’acqua alla gola. Allora sì che rimarremo “stupiti” come ci aveva promesso Gemmi la scorsa estate.
Noi da queste pagine non ci illudiamo molto che questo possa accadere, così come non ci illudiamo che il patron Guarscio molli ad altri un’impresa così redditizia. Ma resteremo vigili per raccontare quello che accade dentro e fuori dal campo con l’onestà intellettuale che ci ha sempre contraddistinto, perché per noi quello che conta è sempre e solo l’amore per il Cosenza.

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