Gemmi: “il club ha voluto fare un passo in avanti, anche per questo ho scelto di restare a Cosenza”.

Eliseno Sposato

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Roberto Gemmi, direttore sportivo del Cosenza, è intervenuto in conferenza stampa (video) per fare il punto sulla stagione appena iniziata e dopo la chiusura del mercato.

SI POTEVA RINFORZARE IL REPARTO DIFENSIVO? – “È questione di scelte. Non si cambia appena arriva un infortunio. Sugli esterni abbiamo cinque calciatori e crediamo in tutti e cinque: Rispoli, Cimini, Martino, La Vardera, D’Orazio. Se poi valuteremo la cosa come deficitaria, ma mi auguro di no, sicuramente interverremo a gennaio o anche prima. Sono però convinto dei nostri, anche su Cimino, un giocatore che nessuno conosce. Se non siamo coraggiosi con i giovani il sistema calcio non va. Noi ci crediamo, basti vedere il minutaggio”.

È POSSIBILE CERCARE TRA GLI SVINCOLATI? “Non ho idee su svincolati, lo dico chiaro, così evitiamo chiamate dagli agenti. C’erano dubbi su Meroni l’anno scorso, poi ha dimostrato di essere un calciatore valido, tant’è che ha anche avuto richieste. Sui difensori, Vaisanen voleva avvicinarsi a casa, mentre Rigione ha firmato un contratto lungo, la strada si è separata naturalmente. Ho costruito un pacchetto difensivo che per me è forte. Non avere esperienza sulla carta non significa non essere forti. Il mio lavoro è stato consolidare quanto fatto l’anno scorso, e poi mettere pedine importanti. Abbiamo undici giocatori che hanno vinto campionati, sei che hanno giocato in Serie A. L’organico sulla carta può fare bene, poi nel calcio succede tutto e il contrario di tutto. Poi sarà il campo a dire se e quanto siamo migliorati. Se avessi preso un terzino, si sarebbe detto che mancava un centrocampista, è normale”.

LA “SORPRESA” FORTE – “Sono usciti tanti nomi perché ho trattato con tanti nomi. L’aspetto più bello è che mi sono seduto a tutti i tavoli, lì dove prima non riuscivo a sedermi. Ho trattato Nestorovski, Simy, e Forte era una delle possibilità. Nel mercato succedere così, hai un ventaglio, comprendi le dinamiche e cogli le occasioni nel momento in cui si presentano. L’idea di prendere Forte c’è sempre stata, poi la negoziazione ha avuto varie fasi. Quando ho avuto la possibilità, ho affondato”.

LA NECESSITÀ DI UNA PUNTA DI PESO – “Se è arrivato vuol dire che serviva. Il campionato di B è difficile, l’obiettivo principale era di alzare il più possibile il livello medio. Avere dei cambi, far ruotare i giocatori, è un’arma che può aiutare nei momenti difficili. Non ho mirato a un ruolo specifico, ho lavorato per portare giocatori bravi”.

COSA C’È STATO DI DIVERSO RISPETTO AL PASSATO – “Il budget non è mai stato basso, certo non è quello dell’anno scorso, il club ha voluto fare un passo in avanti, anche per questo ho scelto di restare a Cosenza, nonostante altre possibilità. Di questo sono orgoglioso, perché qui credo si possa fare un buon lavoro. È cambiata la volontà da tutte le componenti, di fare un passo in avanti che merita Cosenza come piazza, tifoseria e squadra. Perché in passato è stata declassata e non lo merita”.

SCELTE DI MERCATO CONDIVISE CON CASERTA “Al 100%. Io decido e mi prendo la responsabilità di tali scelte. Ma il confronto con Caserta è stato costante e condiviso in ogni momento”.

I RINNOVI – “Siamo molto avanti sotto questo aspetto. Martino e D’Orazio hanno già rinnovato, mentre per Calò e Venturi siamo in dirittura d’arrivo. È un lavoro che non è iniziato oggi, abbiamo già parlato e stiamo limando i dettagli. Si contano 12 operazioni in entrata e 11 in uscita, ma io nel conto metto anche aver trattenuto Florenzi. Per i rinnovi stiamo ragionando anche con Voca”.

NON SI È PERSO FLORENZI – “Ci sono stati tantissimi sondaggi, che non abbiamo mai approfondito, perché insieme alla proprietà non avevamo la volontà di darlo via. Secondo noi il suo percorso a Cosenza non è ancora finito. Non sono arrivate proposte ufficiali, solo sondaggi e interessamenti. C’è stata una proposta semi ufficiale ad aprile, ma non l’abbiamo presa in considerazione perché in quel momento attraversavamo un periodo di difficoltà e ci siamo concentrati sul campo”.

SI PUNTA MOLTO SU SGARBI: “Lo seguivo da tanti anni. Ha fatto sempre molto bene ed è stato anche allenato anche dal mister. A Brescia ha disputato una discreta partita, ma è chiaro che adesso le opinioni sono influenzate dall’espulsione rimediata, ma per noi è un giocatore di sicuro affidamento”.

UN GIUDIZIO SULLA PRESTAZIONE DI BRESCIA: “Una brutta prestazione soprattutto a livello mentale, visto che la squadra è sembrata non essere in partita. Ci sta che in un campionato così lungo capitino delle giornate no, così come le sconfitte, ma non bisogna mai dimenticare di scendere in campo con l’approccio giusto ed una concentrazione adeguata. Per fortuna siamo all’inizio e dobbiamo fare tesoro di questi errori”.

LA RIAPERTURA DELLA TRIBUNA B: “La riapertura è il mio sogno, ma io posso farci ben poco. Tutte le persone che possono dare una mano per aprire quel settore non si devono girare dall’altra parte. Ci tengo tantissimo. Ogni tanto rivedo vecchie partite in cui quel settore è aperto ed è uno spettacolo oltre che un ottimo biglietto da visita per tutti noi”.

DOVE CREDE CHE POSSA ARRIVARE IL COSENZA IN CAMPIONATO? “A me non piace questa domanda, perché è sempre un azzardo rispondere. La storia ci può aiutare, negli ultimi quattro anni il Cosenza si è salvato all’ultimo millimetro. L’obiettivo di quest’anno è cercare di allungare questo millimetro e farlo diventare un centimetro”.

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