Ora che è ufficialmente partita la prevendita del settore ospiti per Catanzaro-Cosenza, abbiamo la certezza che ancora una volta i diritti dei tifosi vengono calpestati senza che vi sia un reale motivo che possa minare l’ordine pubblico.
È vero, la rivalità tra le tifoserie esiste ed in passato gli scontri hanno caratterizzato qualche gara, ma oramai sono decenni che non succede nulla e le due tifoserie raramente hanno mostrato segnali di violenza, ne tantomeno si sono dichiarate guerra (e ci mancherebbe altro), per giustificare la classificazione di “gara a rischio”.
Ancora una volta le Autorità preposte si sono prese il lusso di mettere insieme una serie di limitazioni per tenere lontana la tifoseria rossoblù dalla trasferta più attesa, oltre che la più agevole dell’anno. Prevendita per i miseri 750 posti del Settore Ospiti che potrebbe ospitarne oltre 2000, come dichiarato nei giorni scorsi dall’interno della Società giallorossa, aperta non online come avviene di solito, ma solo attraverso i punti fisici del circuito Tickemaster.
Accesso all’acquisto del biglietto, che ricordiamolo è nominale, solo per i possessori della “famigerata” tessera del tifoso alla quale, in maniera sacrosanta, la tifoseria organizzata cosentina è da sempre contraria alla inutile sottoscrizione.
Divieto di raggiungere lo stadio Ceravolo con mezzi privati, che per una trasferta di soli 90km risulterebbe essere il mezzo più consono.
Tutto questo perché, diciamolo chiaramente, le Forze dell’Ordine non vogliono crearsi problemi e trascorrere un pomeriggio in tranquillità, dichiarandosi difatti incapaci di controllare una tifoseria in trasferta.
Ecco allora che le chiacchiere se le porta via il vento. Tutti a parlare di come questa partita doveva rappresentare uno spot per la Calabria, ed invece viene derubricata ad evento mortificante per una parte di quel pubblico a cui lo spettacolo calcistico è destinato.
Inutile girarci intorno, il divieto di trasferta per questa partita, perché di questo alla fine si tratta, è l’ennesima sconfitta del sistema calcio che da un lato lancia slogan come “il campionato degli italiani” e dall’altro non è in grado di garantire che gli italiani possano godersi il loro campionato nel teatro dove si svolge: lo stadio.
Ancora una volta constatiamo amaramente che il Cosenza calcio e le Autorità cittadine, non siano in grado di tutelare la tifoseria rossoblù, in particolare quella che non fa mai mancare il suo apporto, in casa e fuori, e che più di ogni altra aveva diritto di vivere da protagonista questa gara tanto attesa.
Per quel che ci riguarda questa partita è già stata persa in partenza dai sindaci delle due città, da Prefetto e Questore di Catanzaro, dall’U.S Catanzaro e dal Cosenza calcio, dalla Lega di Serie B e dalle Tv che trasmetteranno un semplice incontro di calcio ma non il cosiddetto “Derby di Calabria” che con queste premesse non ha più ragione di esistere.