Caserta: “Se sono qui a lavorare è perché tutti hanno fiducia in me”.

Eliseno Sposato

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Alla vigilia della gara casalinga con il Venezia, Mister Fabio Caserta è intervenuto nella consueta conferenza stampa per presentare l’incontro, ma più che i temi della gara, hanno avuto la prevalenza quelli che riguardano la situazione critica in cui versa la squadra rossoblù. Ecco cosa ha detto il tecnico silano.

Lei sente più la fiducia della squadra o quella della società?
<<Questa è una domanda che continuate a ripetermi da un paio di mesi a questa parte, e per quanto io ho sempre risposto e risponderò, credo che non faccia bene a tutto l’ambiente. Io sento la fiducia di entrambi e se sono ancora qua a lavorare vuol dire che intorno a me tutti hanno fiducia. Mi trovo benissimo a lavorare con i ragazzi, anche in questo momento che i risultati non arrivavano perché vedo che ci mettono il massimo dell’impegno e noi dobbiamo avere fiducia in loro. La nostra ancora di salvezza sono proprio loro – ha proseguito Caserta – per questo dobbiamo stare tutti uniti in questo momento, senza dimenticare che il bene primario è il Cosenza non la panchina di Caserta. Non possiamo essere disuniti in questo momento in cui mancano i risultati, perché tutti dobbiamo fare del nostro meglio per raggiungere il risultato. Io sono un dipendente del Cosenza e devo lavorare al meglio per risalire la china ma ribadisco che la nostra forza deve essere quella di riporre fiducia nella squadra. E qui voglio rivolgere un altro appello: qualunque cosa accada domani in gara, voglio che i tifosi sostengano sempre la squadra, soprattutto nei momenti di difficoltà che ci saranno, perché il loro sostegno è fondamentale soprattutto verso quei ragazzi che patiscono la prestazione quando non è buona. Quando si sbaglia una giocata o un passaggio, in una piazza come Cosenza, la palla pesa e non tutti sono forti da reggere questa pressione. Per questo chiedo l’aiuto verso i ragazzi in tutti i novanta minuti di domani. Dopo ci sarà tempo per fare tutte le valutazioni>>.

La sfortuna dei 14 pali colpiti come la valuta?

<<Per me sarebbe facile appigliarmi a questo concetto per valutare quello che abbiamo fatto. Non cerco alibi, ma di certo se fosse andata meglio in qualche occasione, oggi avremmo qualche punto in più in classifica e avremmo visto le cose in maniera diversa. Dobbiamo guardare avanti e pensare positivo per riportare quell’entusiasmo che c’era ad inizio stagione. Ora dobbiamo crescere nell’attenzione in ogni m omento della gara, perché domani affrontiamo un avversario difficile e come abbiamo visto a Cremona una disattenzione ci è costata la sconfitta>>.

Il Cosenza da quando è tornato in B, tranne nella prima stagione, ha sempre cambiato allenatore. Segno di una mancanza di progetto. Quando è stato presentato lei, si è parlato di svolta epocale in questo senso: mentalità nuova, calcio propositivo ecc. Ma da quando sono iniziate le difficoltà non si è vista una difesa a spada tratta di quel progetto, sembra che tutte le responsabilità siano state addossate su di Lei.
<<Sappiamo che nel calcio i progetti possono fallire dopo un paio di risultati che non arrivano. Se analizziamo le squadre che stanno in testa alla classifica vediamo che al di là del blasone, o della forza economica, hanno una continuità tecnica. Né io né nessun altro allenatore possiede la bacchetta magica per cambiare in tre mesi un modo di pensare o di ragionare ed interpretare il calcio. Voi stessi che vivete da sempre questa squadra avete detto che da quando ci sono io si è visto un calcio più propositivo, che è quello che a me piace praticare, ma questo tipo di gioco ha i suoi pro e contro. Questa squadra ha sempre giocato a viso aperto con tutti gli avversari e raccolto più punti all’inizio, poi dopo la partita di Catanzaro, c’è stato un contraccolpo a livello mentale che la squadra ha faticato a superare. Io sono qui e continuo a lavorare sento la fiducia della società e finora nessuno mi ha detto cose diverse dall’inizio della stagione, poi se voi sapete altro io non so cosa dirvi. Il progetto resta sempre quello di ottenere una salvezza tranquilla e non è cambiato niente. Sono contento della scelta che ho fatto perché a Cosenza si può fare calcio e penso a quella che è la partita di domani e resto concentrato su quella>>.

Parliamo della gara di domani ci saranno novità nelle convocazioni e c’è la possibilità di vedere Crespi maggiormente in campo?

<<Crespi sta crescendo bene ed entrando sempre di più nei meccanismi della squadra ed avrà lo spazio che merita. La brutta notizia riguarda Florenzi, vittima di un attacco influenzale, che si aggiunge all’indisponibilità di Canotto e Meroni>>.

Che impressioni ha avuto sui nuovi arrivati?

<<Camporese e Frabotta si sono inseriti subito bene. Gyamfi è un ragazzo che già aveva giocato con me a Benevento, ha disputato un bel numero di partite sia in Serie B, soprattutto, che in Serie A, è un ragazzo volenteroso che si inserirà subito e sono contento di tutti loro>>.

Stiamo ancora aspettando Viviani lo vedremo in campo o dobbiamo considerarlo in partenza?

<<Del mercato se ne occupa il Direttore. Viviani ha avuto un infortunio che ne ha limitato tanto l’utilizzo, ora è in ripresa ed io lo conosco bene. Ma se i calciatori non si trovano bene valutano con la Società l’opportunità di cambiare aria, ma se restano con noi devono tutti mettersi a disposizione per il bene del Cosenza>>.

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