Che risposte daranno le Questure di Cosenza e Catanzaro dopo gli incidenti di ieri e sul numero di tifosi ospiti presenti?

Eliseno Sposato

Eliseno Sposato

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I deplorevoli incidenti avvenuti dopo il termine della partita di ieri, ci impongono di formulare delle domande serie alle quali gradiremmo con urgenze delle risposte concrete.

Partendo dal comunicato emesso dalla Questura di Cosenza a poche ore dall’inizio della partita e rivolto alla tifoseria giallorossa, quasi che i responsabili dell’ordine pubblico volessero mettersi al riparo da quelle critiche che stanno iniziando a piovere, c’è da chiedersi come e semmai daranno seguito a quanto scritto e che riportiamo integralmente:

Si ricorda che con determinazione ONMS nn. 9 e 10, i residenti nella provincia di Catanzaro possono acquistare il tagliando del settore ospiti solo se sottoscrittori del programma di fidelizzazione del Catanzaro Calcio”. Nella nota si ribadisce inoltre che “i residenti nella provincia di Catanzaro che abbiano acquistato erroneamente il tagliando nei settori locali, non dovranno recarsi allo stadio, potranno chiedere l’annullamento e rimborso a Vivaticket. È vietato il cambio settore”. Sempre la questura di Cosenza rende noto inoltre “che contro coloro che hanno falsamente dichiarato dati anagrafici o di residenza verranno presi provvedimenti penali e amministrativo del Daspo”.

L’operazione della Questura alla luce di quanto è avvenuto, è sembrata come quella quando viene emessa l’allerta meteo, in modo che in caso di catastrofi naturali, i cittadini non possano rivalersi con lo Stato per gli eventuali danni subiti.

Appena il grosso della tifoseria ospite ha preso possesso del settore ad essi adibito è apparso palese a tutti che il numero dei presenti fosse ben superiore agli 800 fissati in prevendita. Non solo. Appena entrati è partito dal loro settore un fitto lancio di fumogeni verso la Curva Catena, oltre ad esplosioni di bombe carta.

Ecco allora che viene da chiedersi.

Come mai il circuito Vivaticket non ha stoppato la vendita al raggiungimento della quota stabilita?
Chi ha consentito l’eventuale cambio di settore, vietato secondo quanto si legge nel comunicato della Questura, con i biglietti acquistati per altre parti dello stadio?
Come mai la Questura di Catanzaro non ha controllato i tifosi in partenza per Cosenza, se fossero o meno in regola con l’acquisto dei tagliandi d’ingresso ed in che numero?
Come mai la Questura di Catanzaro ha permesso che i tifosi giallorossi arrivassero a Cosenza muniti di spranghe di ferro, fumogeni e bombe carta?
Che controlli sono stati effettuati nella zona di prefiltraggio del settore ospiti?
Visto che il numero di tifosi ospiti era di gran lunga superiore a quanto stabilito vedremo qualche centinaio di provvedimenti Daspo rivolti alla tifoseria del Catanzaro?

Queste sono le domande che ci stiamo ponendo da ieri e alle quali da cittadini, prima che da operatori dell’informazione, pretendiamo avere delle risposte perché questa conclamata brutta figura non diventi un vanto per chi sceglie il calcio come terreno di battaglia o prevaricazione, mettendo a repentaglio, come successo ieri sera a Rende, l’incolumità di donne e bambini che trascorrevano un tardo pomeriggio all’interno di un fast food, lontano una decina di chilometri dallo stadio.

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