Saverio Mirarchi: “La Nazionale a Cosenza, motivo di orgoglio per la città e la Calabria tutta”

Eliseno Sposato

Eliseno Sposato

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Mentre cresce l’attesa per la prima gara di qualificazione a EURO 2025 di calcio femminile, che vedrà il prossimo 5 aprile allo stadio “San Vito – Marulla” opposte le Nazionali di Italia e Paesi Bassi, noi continuiamo la nostra marcia di avvicinamento a questo importante appuntamento, presentandovi i protagonisti che hanno reso possibile che fosse la nostra città ad ospitare questo evento.
Oggi abbiamo avuto il piacere di intervistare Saverio Mirarchi Presidente del Comitato Regionale Calabria della Lega Nazionale Dilettanti.
Presidente Mirarchi ci racconta come siete arrivati, dopo il successo del triangolare del round 1 dell’Under 17, a portare la Nazionale Femminile ed una gara di qualificazione agli Europei a Cosenza?
“Inizierei col dire che è un coronamento di un percorso che ha portato diverse nazionali a giocare in Calabria: a livello maschile l’Under 21 a Reggio, l’Under 20 a Catanzaro e l’Under 19 a Crotone, mentre in campo femminile l’Under 17 a Cosenza. Proprio l’accoglienza, il calore e l’attenzione che la città di Cosenza ha riservato al calcio femminile ha fatto sì che si potesse portare la Nazionale maggiore a giocare questa prima gara delle qualificazioni a “Euro 2025”. Questo è motivo di orgoglio non solo per Cosenza ma anche per la Calabria tutta”.
Se da un lato c’è questa soddisfazione per il risultato raggiunto, dall’altro bisogna mettere in risalto il lavoro nel tempo che state portando avanti come Comitato Regionale per la crescita del calcio femminile in Calabria.
“Certamente, ma credo che l’aspetto più importante sia quello che la presenza delle nostre Nazionali sul territorio sia volano di confronto e crescita per tutti gli sportivi e appassionati calabresi. Siamo riuscite a portarle tutte e a coronamento di questo percorso arriva la Nazionale maggiore del calcio femminile, che viene subito dopo, per importanza, da quella maschile. Per riuscirci c’è voluta quella grande sinergia che si è creta tra noi Federazione con la Società del Cosenza calcio e l’amministrazione comunale che ha messo a disposizione l’impianto, con la delegata CONI Francesca Stancati che è un motore propulsivo ogni qualvolta si parla di calcio femminile. L’unione d’intenti di tutte queste forze ha fatto sì che ottenessimo questo grande risultato ripeto, per la città di Cosenza e per tutta la Regione”.
Questa gara serve anche a riportare nell’alveo giusto l’evento calcistico che poche settimane fa abbiamo visto rovinato da quanto accaduto nel post derby tra Cosenza e Catanzaro.
“Quello che ci piace mostrare è proprio quel clima che si è respirato all’interno dello stadio durante il derby a cui anch’io ho assistito. A parte i classici cori di sfottò tra le tifoserie c’è stata grande correttezza in campo ed uno spettacolo sugli spalti con le coreografie ed i canti dei tifosi. Purtroppo, quello che è successo fuori ha un po’ rovinato quella bella giornata di sport e non coincide con quello che noi vogliamo mostrare al nostro mondo di base”
L’arrivo della Nazionale a Cosenza rappresenta un po’ un faro sul lavoro che state svolgendo nell’ambito della LND per la crescita del movimento del calcio femminile nella nostra Regione. Possiamo immaginare la fibrillazione che hanno in questi giorni tutte le ragazze che praticano il calcio nella nostra Regione nell’attesa di potere vedere giocare da vicino campionesse come la Girelli, Linari, Bonansea, che sono arrivate al professionismo ma facendo lo stesso percorso delle nostre ragazze, partendo da molto lontano.
“Potranno toccare con mano come il loro sogno può diventare realtà. Sono sicuro che sarà una giornata stupenda e spero di potere organizzare qualche evento collaterale per far si che tutta la settimana sia indimenticabile. Certamente passata la “festa” dobbiamo continuare a lavorare tutti insieme per fare crescere il movimento del calcio femminile, perché ragazze con la voglia di giocare ce ne sono tante, ma purtroppo manca chi le riesca a mettere insieme a e le organizza per farle diventare squadra”.
Un aspetto che noi notiamo ogni qualvolta seguiamo le formazioni del Cosenza in trasferta, è la grande attenzione ma anche i grandi sacrifici che le piccole società dilettantistiche fanno per tenere in piedi una squadra di calcio femminile. Ci spiega in che modo voi come LND riuscite a sostenere gli sforzi che fanno queste piccole realtà e non parlo di Catanzaro, Cosenza o Crotone?
“Loro fanno da traino al movimento. Mi permetta di fare un plauso al Cosenza che è presente con una squadra femminile in tutte le categorie e non solo la prima squadra. Lo fa anche il Crotone e ci sta provando anche il Catanzaro, così come ha fatto la Reggina quando era tra i professionisti. Poi c’è il corollario delle squadre dilettantistiche che devo allestire anche squadre femminili. Noi ne parlavamo proprio ieri nel Consiglio Direttivo e cercheremo di andare incontro alle squadre che si iscrivono ai campionati femminili offrendo la gratuità dell’iscrizione. Un primo grande aiuto per fare crescere il movimento”.
Come lei ben sa Presidente Mirarchi, il calcio femminile ha bisogno di superare quel gap culturale che vuole tenere questa disciplina sportiva nell’ambito un po’ naif in cui è stato relegata per anni, mentre invece seguendola ci si rende conto delle potenzialità di espansione che si vedono all’orizzonte.
“Oggi non è nemmeno da considerarlo come una diversità il calcio femminile. Dobbiamo ragionare in termini di pari dignità perché è cresciuto sia dal punto di vista tecnico che atletico e sono tantissime le ragazzine che si cimentano con questo sport. Purtroppo, quando arrivano alla soglia delle prime squadre si fermano, ed è lì che noi dobbiamo lavorare. Ragazze di 14-15 anni ne troviamo tante ma quando crescono non trovano più sbocchi. Per questo parlavo della necessità di trovare persone che voglio investire nell’organizzazione di squadre femminili, per dare alle ragazze quella continuità che adesso manca”.
Questo perché non dobbiamo dimenticare che da noi ancora il calcio femminile, tolta la Serie A, è ancora nell’alveo della Lega nazionale Dilettanti. Conosciamo bene gli sforzi che le nostre Società di Serie B fanno per offrire ai loro tifosi squadre degne di rappresentarle tenendo comunque i conti economici in ordine, ma ancora non possono pensare di avere un settore femminile professionistico.
“Lo scoglio è stato superato per la Serie A da quando sono intervenuti i grandi club, ma per le altre serie ancora non è possibile perché sappiamo bene che costi dal punto di vista fiscale, aziendale comportano e al momento non sono sostenibili soprattutto alle nostre latitudini. Per questo dobbiamo mantenere il movimento di base vicino al mondo dilettantistico”.
In quest’ottica il lavoro che voi state portando avanti è encomiabile, viste le tante Società presenti sul nostro territorio che vanno al di là di quelle che abbiamo finora citato
“È chiaro che chi organizza queste Società deve tenere ben chiaro tutto questo unendolo ad una grande passione. Poi tutto passa attraverso la Federazione e noi in questo senso teniamo molto allo sviluppo del movimento. Per fortuna possiamo contare sulla collaborazione di alcune eccellenze presenti sul nostro territorio che ci danno un grande aiuto. Quando parlavo di sinergie e citavo Francesca Stancati, ecco lei è l’esempio giusto da fare di persona che si spende molto per il calcio femminile. Avere persone come lei un po’ sparse nel territorio rappresenta uno stimolo maggiore per noi che siamo chiamati a dirigere. Dobbiamo tirarle fuori e farle diventare squadra”.
Presidente Mirarchi, prima di salutarla sappiamo che lei ci tiene a rivolgere un appello per il pubblico cosentino, ma non solo, per venire allo stadio ad incitare le Azzurre.
“Sono convinto che non solo Cosenza, ma anche l’intera Regione sarà presente ad un evento di assoluto valore. Avere una Nazionale e assistere ad una gara così importante, perché non dobbiamo dimenticare che da Cosenza parte il viaggio di qualificazione agli Europei, ed inizia contro una Nazionale tra le più forti nel panorama continentale. Per questo le nostre ragazze hanno bisogno del tifo dei cosentini e dei calabresi. È sempre bello vedere e sostenere i colori azzurri, ma sarà ancora più bello farlo in Calabria”.
Prossimo passo la Nazionale maschile?
“Per questo ci spenderemmo tanto, ma abbiamo bisogno delle Amministrazioni perché per ospitare la Nazionale occorre adeguare gli impianti, che lei sa bene in quali condizioni debbano essere. Per fare questo dobbiamo lavorare sull’impiantistica e senza le Amministrazioni è difficile riuscirci”.
Uno scoglio ancora duro da superare per le nostre Società e le nostre città in un’epoca come questa dove lo sport va sempre di più a legarsi con l’evento televisivo e tutto ciò che questo comporta.
“Devo dire che da questo punto di vista stiamo crescendo, specialmente nell’ultimo anno tanti impianti sono stati riqualificati con il manto sintetico che per il calcio dilettantistico rappresenta un’eccellenza. Tante Amministrazioni sono riuscite a reperire i fondi tramite strumenti come il PNNR o “Sport Periferie” per riqualificare i loro impianti, e a capire come avere un impianto adeguato possa fare crescere il calcio e questo i fa ben sperare per il futuro”.

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