15 luglio 2024, ore 14:00 … la segreteria della Lega conferma … il Cosenza Calcio non ha iscritto la propria squadra femminile al campionato di serie C. Si è consumata una delle più grandi infamate che questa società (?) potesse fare (oltre quelle già perpetrate nei giorni scorsi, vedi la vicenda di Kevin Marulla). Dopo i proclami, le sfilate in campo per festeggiare campionato e coppa, l’esibizione dei vari personaggi saliti sul carro dei vincitori nell’ultima gara della stagione, quando addirittura, udite udite, era presente persino il social media manager!!!! gente che non si è mai vista in questi anni, adesso tutto si chiude nel più assoluto silenzio, nell’indifferenza di una società che non merita di essere chiamata così a cominciare dal suo presidente.
Nessun comunicato, nessuna informazione, niente di niente. E non ci vengano a parlare di problemi economici perché se una società di serie B non è in grado di sostenere le spese per un campionato di serie C femminile allora era meglio chiudere anni fa, basti pensare che la serie C la fanno squadre che sono lontane anni luce dal professionismo. E’ di pochi giorni fa anche la notizia che una delle ragazze sfornate da mister Orlando ha raggiunto l’obiettivo della serie B: Ilaria Gattuso è stata tesserata dal Chievo, indice che il lavoro paga, sempre. In un mondo del calcio femminile in cui si spinge fortemente verso il professionismo ed il semiprofessionismo, dove, giusto per fare un esempio, società come il Nottingham Forest Women diventerà a tutti gli effetti un club di calcio professionistico dall’inizio della stagione 2025/26 grazie alla lungimiranza del presidente Evangelos Marinakis volenteroso di dare un’accelerata alla crescita del calcio femminile, dove la risonanza mediatica è cresciuta notevolmente con una nazionale che ha giocato a Cosenza una gara delle qualificazioni Europee, ecco che il Cosenza Calcio cancella con un colpo di spugna anni di lavoro e di sacrifici … complimenti!!!
Ci piace ricordare le parole del Direttore del settore giovanile Mezzina; lo scorso anno, quando si paventava una richiesta di ripescaggio, disse che la società aveva deciso che “la retrocessione doveva essere uno stimolo per la loro crescita e che la promozione dovevano conquistarla sul campo”, la mancata iscrizione è una sconfitta per tutti, anche per la Direttrice Lucia Conte che si era impegnata nel voler “ricominciare dal basso per puntare in alto” … le ragazze e l’intero staff hanno risposto sul campo, vincendo il campionato a mani basse, vincendo la Coppa regionale, approdando alla semifinale della coppa interregionale, ma tant’è non è servito a nulla!!! quante chiacchiere!!! Che questa gente passerebbe sul cadavere di chiunque lo sapevamo già, ma che calpestassero la passione e la dignità di un gruppo di ragazze che hanno dato tutto per questi colori non se lo sarebbe aspettato nessuno, per non dimenticarsi delle famiglie, che hanno supportato le ragazze seguendole in giro per tutte le partite sostenendole ed incitandole sotto il sole e sotto la pioggia, il gruppo “c’è bello” da oggi si dovrà chiamare “c’è brutto” perché c’è davvero tanto di brutto in questa vicenda.
Ma non c’è solo la prima squadra, ci incuriosisce capire cosa intendono fare con le formazioni giovanili, under 17, under 15 ed under 12, senza una prima squadra? Per esempio, quali prospettive hanno le ragazze dell’under 17 al di là del campionato di categoria? a cosa possono ambire visto che non c’è niente davanti a loro? almeno finora c’era l’obiettivo di essere convocate e magari giocare con la prima squadra, cosa che è successa già e che ha valorizzato tante ragazze, vedi Mendicino e Castagna … giusto per citarne due senza voler fare torto alle altre, ma adesso??? Le strade sono due, iscriversi e giocare i campionati di categoria oppure non iscrivere neanche le formazioni under che, a rigor di logica, sarebbe la cosa da fare, visto che NON CREDI nel progetto femminile; ma con il Cosenza può succedere tutto ed il contrario di tutto.
Ci chiediamo come farà il presidente Guarascio a guardare in faccia le ragazze, le famiglie, i tecnici, con quale coraggio si presenterà dinanzi a loro … non crediamo che lo farà, per fare certe cose ci vuole coraggio e dignità, cose che qui non albergano, è meglio fare finta di niente ed alzare un muro di gomma. In questa vicenda hanno perso tutti ma soprattutto ha perso la faccia il Cosenza ed il suo presidente Guarascio incapaci di guardare al di la del proprio naso.
Ma almeno ci sarà qualcuno che potrà camminare sempre a testa alta, anzi altissima, e sono le ragazze, il mister, lo staff, i genitori e tutti quelli che in questi sei anni hanno dato lustro all’immagine del calcio femminile del Cosenza.
Egregio presidente, la credibilità ed il rispetto della gente si guadagnano soprattutto con queste cose, è bello parlare di femminismo, è bello farsi vedere alle manifestazioni, andare in tv ad elogiare il calcio femminile salvo poi buttare in mezzo alla strada e mortificare la passione di tutte le ragazze che hanno scelto di giocare per il Cosenza, che bell’insegnamento!!!
Egregio presidente, non si scandalizzi poi se la gente le rivolge cori offensivi … con questi comportamenti se li meritate tutti.
Il grande Totò faceva ricorso alla classificazione del genere umano parlando di “uomini, ominicchi e quaquaraquà”. A quale categoria appartenga il “nostro” è facilmente intuibile.