Anno 2018, riparte il calcio femminile a Cosenza grazie alla voglia ed alla professionalità di un gruppo di DONNE che hanno a cuore lo sviluppo di questo sport in un settore, quello femminile, troppo spesso discriminato. In sei anni la squadra femminile è riuscita a schierare in prima squadra ben 138 ragazze, 138 donne alle quali è stata data l’opportunità di trovare un loro spazio in uno sport che è considerato prettamente maschile. 138 donne che hanno avuto la possibilità di esercitare la propria passione correndo sui campi di calcio e chissà, magari evitando di fare altre cose. Alcune di loro hanno portato a termine il percorso completo fino a ieri, altre hanno lasciato per strada, alcune hanno proseguito con altre squadre, in categorie superiori affermandosi in campo nazionale ma comunque tutte fiere ed orgogliose della loro vita sportiva … tutto cancellato dalle scelte scriteriate di questo presidente.
Sotto la guida di una persona, Luisa Orlando, che ci ha messo tutta se stessa in questo lavoro, il Cosenza in sei anni ha disputato 97 gare, ne ha vinte 43, ne ha pareggiate 9 e ne ha perso 23, mettendo a segno 327 reti e subendone 114. A queste vanno aggiunte le gare della formazione Under 17 allenate da Mister Orlando. Questi sono i numeri che rappresentano l’impegno e la dedizione di queste ragazze alla causa rossoblù … tutto cancellato dalle scelte scriteriate di questo presidente.
Oltre ai numeri delle partite, bisogna sottolineare come il movimento ha registrato un vertiginoso aumento delle ragazze tesserate, soprattutto nelle formazioni delle più piccole che intravedevano un percorso formativo di alto profilo. Tra l’altro, il fatto di avere una prima squadra è servito da volano per far avvicinare al Cosenza tante ragazzine piccole che hanno dato la possibilità di creare le formazioni under garantendo così al Cosenza di evitare le multe previste per le società che non costituivano le giovanili … tutto cancellato dalle scelte scriteriate di questo presidente.
Per dare lustro alla città ed a questa squadra, il Delegato del CONI, l’avvocato Francesca Stancati è riuscita nell’impresa di portare a giocare a Cosenza due nazionali. Per prima la nazionale femminile under 17 nelle gare di qualificazione europee e poi, nel mese di ottobre addirittura la nazionale maggiore, sempre per le qualificazioni europee in una partita, contro l’Olanda che resterà nella memoria di tutti gli sportivi della città e soprattutto nelle ragazze che hanno avuto la possibilità di vedere da vicino i propri idoli. Ed il Cosenza??? E se l’Italia è venuta a giocare a Cosenza, sottolineiamo, non è stato certo per il suo impegno, ha solo fatto una bella figura a livello mediatico, tutta l’Italia conosceva il lavoro della femminile e quello che faceva, ma lui per pigrizia e per scarsa lungimiranza, senza rispetto per nessuno, giocatrici e staff, ha deciso per gli altri, ha deciso di spezzare i sogni di molte ragazze, ha deciso lui per la vita degli altri … ma di onnipotenti ce n’è solo uno (per chi ci crede) ed un giorno la storia renderà giustizia a queste ragazze.
Un imprenditore tratta le proprie cose come un prodotto e può fare quello che vuole, ma il problema è che nel calcio, e nello sport in generale, non ci sono prodotti ma PERSONE, e quando non riesci a capire questo non puoi fare sport, non puoi fare calcio e Guarascio ne è l’esempio lampante.
Quello che ha sempre distinto i colori rossoblù dal resto del mondo calcistico è la gente, le persone, l’amore e la passione e questa società non rispetta nulla di questo, la riprova di questa passione è la reazione della gente, la reazione della città che sui social ed in piazza si è scatenata contro questa decisione, dal Sindaco alle Associazioni, dalle altre società di calcio ai colleghi della carta stampata e del web fino al tifoso comune.
Solo pochi mesi fa il presidente si gloriava dei successi della squadra, i social media della società si lanciavano in slogan che esaltavano il successo delle Lupe (loro sì in maiuscolo) ora, ovviamente, nessuno dice niente perché agli YES MEN va bene così, ma cosa sarebbe successo se avesse fatto questo ad una compagine maschile?
E se qualcuno pensa che tanto fra qualche settimana tutto sarà dimenticato si sbaglia di grosso, queste infamate non si dimenticano, alla fine la vita ti chiede sempre il conto.
Tutto il mondo sta crescendo, qui a Cosenza siamo ancorati al medioevo!