C’è un Cosenza che viaggia a due velocità: quello che scende in campo guidato magistralmente da Massimiliano Alvini, che viaggia a ritmo di Playoff, ma che deve scontare il -4 in classifica, per le note inadempienze amministrative di quest’estate; e quello della società guidata dal proprietaro Eugenio Guarascio, che arranca raccogliendo brutte figure a livello nazionale, come avvenuto sempre quest’estate, quando ha deciso di non iscrivere la squadra femminile alla Serie C conquistata sul campo. Una società che in 13 anni non è riuscita a dotare le sue squadre di campi di allenamento e da gioco, per svolgere le attività del Settore Giovanile, in modo adeguate per farlo crescere, e di dotare lo stadio di servizi adeguati al campionato di competenza.
Eppure gli sforzi ammirevoli di essere sottolineati non sono mancati, come il dotare il “San Vito-Marulla” dei seggiolini, oppure di un terreno di gioco all’altezza del campionato di Serie B, dopo essere incappato, per colpe non sue, nello scivolone della gara con l’Hellas Verona all’esordio della prima stagione nella seconda divisione.
Sembra che il gioco al “risparmio” che vediamo ad inizio di ogni stagione, quando si deve allestire la squadra, in questi ultimi tempi sia stato trasferito a tutte le altre attività, non ultima quella della pulizia dello stadio come è stato denunciato da molti tifosi, al termine dell’ultima gara disputata venerdì contro il Modena.
La protesta, montata nelle ultime ore sui Social, è stata correlata da numerose foto e video, come quello pubblicato dal collega Valter Leone sulla sua pagina Facebook, soprattutto da chi frequenta le tribune coperte che, essendo meno esposte alle intemperie di altri settori dello stadio, si pensa debbano essere pulite almeno quanto si pretende e ottiene dal prezzo del biglietto.
Noi stessi che frequentiamo lo stadio per lavoro, dobbiamo pulire dalla polvere e, a volte, dalle deiezioni degli uccelli, le nostre postazioni prima di occuparle. E se finora abbiamo taciuto sull’argomento, non possiamo oggi ignorare la rabbia dei tifosi che pretendono, a giusta ragione, che la casa del Cosenza Calcio, sia decorosa e accogliente per quanti la frequentano e rappresentano i veri “clienti” della società silana.
E dire che il core business della 4EL Group s.r.l. che possiede il Cosenza Calcio è quello dei servizi ambientali e basterebbe chiedere i servizi di Ecologia Oggi ed inserirla nell’elenco dei fornitori per la pulizia dello stadio, a meno che il costo non sia elevato per le povere casse societarie. In tal caso si potrebbe chiedere al Sindaco di Cosenza, proprietario dello stadio, di prestare gli operai di Ecologia Oggi che curano la raccolta dei rifiuti e la pulizia della città, alla società che ha in gestione il “San Vito-Marulla”, in modo da accontentare tifosi e giornalisti che hanno il brutto vizio di criticare ogni cosa.