Una società allo sbando e un tecnico in confusione

Eliseno Sposato

Eliseno Sposato

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Non c’è silenzio stampa che tenga per certificare quanto la società del Cosenza calcio sia allo sbando. D’altronde quello della cattiva gestione della comunicazione è da sempre uno dei tratti distintivi della proprietà Guarascio che da sempre si è mostrata per quello che realmente è: un’impresa votata solo al prendere e mai a dare se non poche briciole per tenere a bada una piazza, che viene mortificata giorno dopo giorno nella sua passione più genuina.

Eppure, di cose da spiegare ce ne sarebbero tante, ad iniziare dal disastro che ha generato la pesante penalizzazione di quattro punti in classifica, utilizzata oramai come alibi dal tecnico Alvini che ci appare in evidente confusione. Ebbene, ci piacerebbe sapere chi è che ha determinato un pignoramento per quasi 500.000 € e per quali finalità avanzava una cifra così cospicua dal Cosenza Calcio? Che tipo di servizi venivano offerti al club silano a fronte di questo importo?

Se non si parte dal fare chiarezza su questo punto è inutile ogni discorso, persino quello di decidere di pagare i debiti verso alcuni fornitori, piuttosto che mettere prima mano a quello con l’erario che ha determinato il -4 in classifica.

Altra spiegazione che il signor Guarascio dovrebbe dare alla tifoseria rossoblù è quella della scelta scellerata di andare allo scontro con la Corte Federale della F.I.G.C. invece di patteggiare una pena che sarebbe stata massima di uno o due punti in meno in classifica, come verificatosi in casi analoghi lo scorso anno. Davvero dobbiamo credere alla favoletta che è tutta colpa dell’Avv. Roberta Anania? Davvero il signor Guarascio crede che a Cosenza ci sia qualcuno disposto a credere che la Anania operasse in piena autonomia senza dover fornire alcun rendiconto alla proprietà? Speriamo che martedì prossimo (21 gennaio) il collegio difensivo del Cosenza Calcio abbia studiato una strategia migliore da discutere durante il ricorso contro la penalizzazione.

Ancora una volta attendiamo spiegazioni esaustive sul fantomatico progetto di crescita che sembra esistere solo nella mente della proprietà e che per l’ennesima volta ci sta portando a constatare che non abbiamo una squadra attrezzata per competere in un campionato professionistico di alto livello com’è la Serie B. Non è così che si tutela il “brand” tanto caro all’attuale Amministratrice del Cosenza Calcio Signora Rita Scalise.

E dulcis in fundo sarebbe ora di fare chiarezza, al di là che esista o meno un patto di riservatezza, sulla trattativa in atto per la cessione della Società di cui si parla ovunque, e sapere se c’è la vera intenzione di passare la mano, come oramai sarebbe giusto fare per manifesta inadeguatezza, ad altri imprenditori che possano risollevare questa preziosa nave che sta andando inesorabilmente a fondo. Oppure sta solo aspettando di incassare e dirottare altrove, i 2,5 milioni di euro della cessione di Tutino che arriveranno a breve?

E se la trattativa fosse realmente inesistente cos aspetta il signor Guarascio ad investire realmente un po’ dei tanti soldi incassati in questi anni per dare ad Alvini degli uomini adeguati per cercare di compiere l’ennesimo miracolo?

Già Alvini. Il silenzio stampa di ieri forse è stato provvidenziale per evitare di fargli ripetere la solita tiritera che la squadra è sempre sul pezzo, che in fondo abbiamo perso solo negli ultimi minuti e dopo che eravamo rimasti in dieci a causa dell’ennesima espulsione rimediata, la sesta in campionato di cui 5 hanno regalato l’uomo in più agli avversari per oltre mezz’ora. Non è che serva l’esonero di Alvini per dare una scossa ad una squadra debole come la classifica certifica, ma i numeri per il tecnico toscano sono alquanto impietosi: 2 soli punti guadagnati nelle ultime 7 giornate. La vittoria che manca dal 9 novembre (2-3 a Brescia) e addirittura quella casalinga che manca dal 15 settembre (2-1 alla Samp), praticamente 4 mesi pieni. Da fine ottobre manca terminare una gara senza prendere gol, e ultimamente la gestione degli uomini sembra non dare i frutti sperati, visto che quasi sempre i cambi a gara in corso non riescono mai a incidere.

Certo il materiale umano è quello che è ma anche il tecnico ci ha messo del suo con i cambi sbagliati, soprattutto quelli di ieri, e la gestione del caso Camporese sul quale bisognerebbe dire finalmente la verità.

Certo i nostri sono ragionamenti che abbiamo spesso ripetuto nel corso di questi anni e che probabilmente risulteranno ancora una volta vani, ma che servono a ribadire che il nostro amore per il Cosenza Calcio non può mai essere messo al di sopra di uno spirito critico necessario per fare questo vituperato mestiere, neanche a fronte del tanto sbandierato “fare quadrato” sempre chiamato in causa e preteso di essere messo in pratica solo da questa parte.

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