Cosenza-Perugia 0-0, un punto indigesto per entrambe le formazioni

Caterina Alba Minico

Caterina Alba Minico

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Storia, tradizione e un po’ di noia si mescolano allo stadio “San Vito-Marulla” in un tiepido pomeriggio di Dicembre. Il Cosenza affronta l’ultima squadra in classifica consapevole di dover fare una buona prestazione contro chi, fino a questo momento del Campionato, ha faticato a racimolare qualche punto. Il Perugia chiude infatti la classifica di una Serie B che sembra però regali, ogni settimana, indigestioni ai tifosi del Cosenza. Quello di domenica è stato un pomeriggio dal sapore amaro e sgradevole anche ai palati dei tifosi più fedeli ai colori rosso-blu. Un punto/cioccolatino che serve a poco ad entrambe le formazioni; insomma un pareggio indigesto.

La città di Perugia si è identificata col cioccolato sin dall’inizio del ventesimo secolo e la tradizione del pregiato prodotto in Umbria oggi è perpetuata da un tessuto sociale di grandi imprese e laboratori artigianali che assicurano un cioccolato di alta qualità, esportato in tutto il mondo. Dal campo gastronomico a quello calcistico, anche che la storia del Perugia Calcio è pregevole. La squadra umbra vanta ben 13 apparizioni in Serie A ed è stata la prima formazione, quest’anno, a fermare la spietata Reggina al “Granillo” lo scorso ottobre. L’ultimo posto attuale è l’epilogo di un avvio di Campionato poco convincente e che ha destabilizzato l’ambiente bianco-rosso. Quello di domenica era un banco di prova importante anche per il club umbro, che non ha però dimostrato di possedere un sistema di gioco propositivo.

Il Cosenza, dal suo canto, contava di portare a casa i tre punti e quella che poteva sembrare una gara ad alto tasso di agonismo in campo, è stata priva di alcuna carica emozionale. Possesso palla sterile e poche finalizzazioni da parte di entrambe le squadre, la gara del Cosenza nel complesso è sembrata un remake delle precedenti. Il pareggio fuori casa contro il Cittadella avrebbe potuto dare la scossa all’ambiente rosso-blu. La squadra di Viali è apparsa ancora opaca e spenta, con il solo Florenzi a smistare palloni interessanti ai compagni i quali sbagliano clamorosamente i tempi di gioco, arrivando sui palloni in netto ritardo.

Ritmi blandi per la stragrande maggioranza della gara e squadre in attesa dell’invenzione di qualcuno in fase offensiva che però non arriva. A tratti Cosenza-Perugia è sembrato un allenamento di metà luglio, con i giocatori ancora con le gambe pesanti. La realtà però è un’altra e il Cosenza è nel bel mezzo di un Campionato che fino ad ora non l’ha vista protagonista. La squadra rosso-blu ha figurato come comparsa e, quando è riuscita in rare occasioni a portare a casa il bottino pieno fornendo una prestazione discreta, puntualmente la situazione è mutata in negativo la settimana successiva.

Il primo tempo di Cosenza-Perugia è manchevole di azioni interessanti, ma a tratti si è reso più pericoloso il Perugia che ha trovato la risposta pronta del giovane Marson che fino ad ora non ha deluso le aspettative. Nel secondo tempo ha alzato i ritmi il Cosenza, ma non è riuscito a concretizzare le poche occasioni create. Anche quello 22/23 sembra un Campionato da montagne russe per i tifosi bruzi.

“La vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita”. L’American Film Insitute ha inserito questa frase al 40esimo posto della classifica delle 100 migliori citazioni cinematografiche di sempre. La stessa frase potrebbe fare da claim alla stagione del Cosenza. E se il fine primo del calcio è quello di divertire il suo pubblico, il Cosenza sceso in campo domenica ha spazientito e annoiato una tifoseria che sperava di vincere la partita vista la situazione problematica della squadra perugina.

Famosa per il suo cioccolato e per la miriade di eventi ad esso connessi, Perugia ha portato a casa un pari che ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi locali. L’impressione generale è che questa scatola di cioccolatini a tinte rosso-blu, ogni stagione, proponga le stesse leccornie degli anni precedenti. E quando qualcosa viene riproposta con una certa insistenza, spesso finisce per stancare/stomacare anche il tifoso più accanito. A Cosenza si attua una forma di pubblicità persuasiva che induce ogni supporter a credere che la stagione prossima possa essere migliore della precedente, ma dopo un paio di gare pare che di quella scatola di cioccolatini cambi al massimo l’involucro esterno. Questa squadra sembra infatti affrontare le partite con apatia e poca garra, come se l’epilogo fosse quasi sempre già scritto.

Il mercato di riparazione è alle porte ed è forse questa la speranza del tifoso adesso deluso: cercare altri interpreti che possano far cessare questo senso di nausea che puntualmente colpisce la tifoseria cosentina a cadenza regolare ogni anno. Ogni tifoso però tiene tanto a quella scatola di cioccolatini a strisce rosse e blu, che continua a difendere e conservare con cura anche quando i cioccolatini al suo interno sembrano di scarsa qualità.

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