Francesca Stancati: “Facciamo sentire alla Nazionale Femminile il calore di Cosenza”

Eliseno Sposato

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Quinta parte della nostra serie di incontri con alcuni rappresentanti del calcio femminile in avvicinamento alla gara di qualificazione a EURO 2025 che la Nazionale Italiana giocherà il prossimo 5 aprile contro l’Olanda al San Vito – Marulla. Dopo il Presidente del Comitato Regionale Calabro della LND Saverio Mirarchi (leggi quì) e la referente nazionale AIAC Valentina De Risi (leggi quì), sono seguiti: Paola Luisa Orlando (quì)allenatrice della prima squadra del Cosenza Calcio e l’Avv. Maurizio Condipodero Presidente del CONI Calabria (quì). Oggi tocca a Francesca Stancati Delegata CONI e Selezionatrice della Rappresentativa Magna Grecia di Calcio femminile, nonché responsabile regionale dell’AIAC.

Tra pochi giorni la Nazionale Italiana di Calcio Femminile sarà a Cosenza per disputare contro quella dei Paesi Bassi, la prima gara di qualificazione a Euro 2025. Più che il coronamento di un sogno, sicuramente presente, dobbiamo parlare di giusto riconoscimento per il lavoro di squadra svolto da tutte le componenti regionali che si occupano di calcio femminile.

“Ovviamente per ottenere risultati così importanti, il lavoro di squadra è fondamentale: da chi ha l’idea, passando per chi lavora sul campo per poi finire con chi ha la credibilità di potere organizzare un evento di questa portata”.

Il lavoro che avete svolto nell’organizzare il primo round di qualificazione per l’Under 17 ha sicuramente fatto sì che Cosenza potesse avere tutte le carte in regola per ospitare la Nazionale maggiore.

“Come dice Lei proprio il lavoro che abbiamo svolto pochi mesi addietro, ha portato al risultato di oggi, sebbene con le qualificazioni dell’Under 17 tutto era molto più complesso in quanto abbiamo dovuto ospitare quattro Nazionali garantendo loro non solo tutta la logistica, dall’ospitalità ai campi di allenamento in erba naturale, per questo mi permetta di ringraziare ancora una volta tutte le Società che hanno messo a disposizione le loro strutture, per finire ai campi dove si sono disputate le gare. Trattandosi poi di calcio giovanile, non è stato facile creare l’interesse nel pubblico, ma siamo riusciti anche in quello, non solo per le gare disputate dall’Italia al “San Vito – Marulla”, ma anche per quelle delle altre Nazionali che hanno visto comunque garantita una discreta cornice di pubblico, La Federazione ha notato il calore che ha accompagnato la manifestazione ed ha così deciso di assegnarci una gara di qualificazione della nazionale maggiore”.

Peccato che gli impegni ravvicinati che la squadra deve affrontare nel giro di pochi giorni, ricordiamo che dopo la gara di Cosenza la Nazionale deve andare a giocare in Finlandia, non consenta alle Azzurre un contatto più prolungato con la Città.

“Sarebbe stato bello ed interessante un po’ per tutti. La Nazionale prepara queste gare giustamente a Coverciano, dove tornerà subito dopo la gara per continuare la preparazione in vista della trasferta in Finlandia. Questo ci toglie la possibilità di fare conoscere la nostra città alle atlete e a tutto lo staff della Nazionale, così come abbiamo fatto con le ragazze dell’Under 17”.

A margine dell’incontro della Nazionale, c’è un’importante incontro di aggiornamento per gli allenatori, che si terrà al Liceo Sportivo di Castrolibero. Di Cosa si tratta e chi sarà la protagonista di questo momento?

“È un incontro di aggiornamento tecnico aperto a tutti gli allenatori che, ricordiamolo ancora una volta, tratterà della materia calcio, perché non esiste il calcio maschile e quello femminile, perché si gioca negli stessi campi, con le stesse regole, con le stesse situazioni tecnico-tattiche. La relazione verrà tenuta da Betty Bavagnoli (Head Coach della AS Roma Femminile) che ha un passato glorioso sia da calciatrice che da allenatrice e che oggi si occupa del coordinamento di tutte le squadre femminili della Roma. La Bavagnoli potrà offrirci la sua esperienza che è passata attraverso tutte le componenti da quelle sul campo fino a quella dirigenziale che ricopre oggi. L’incontro è aperto anche ai non iscritti all’Associazione Allenatori, basterà iscriversi su portale MyAIAC nella sezione dedicata all’incontro specifico per potere accedere all’incontro che si terrà nell’Aula magna del Liceo”.

Ha qualche ricordo legato al precedente passaggio della Nazionale di Calcio Femminile a Cosenza?

“Di quella gara un particolare no, perché non mi trovavo in città, Ricordo perfettamente quanto quegli anni fossero bui riguardo all’informazione sul calcio femminile, Non solo vederla in televisione ma anche solo avere qualche notizia al riguardo, mentre oggi le gare vengono regolarmente trasmesse come quella di venerdì 5 che godrà della diretta su Rai2. Erano anni difficili perché questa mancanza di informazioni toglieva a chi voleva praticare questo sport, dei modelli ai quali fare riferimento. I modelli a cui ispirarsi erano quelli maschili per cui si può capire l’enorme differenza che faceva”.

Nella conferenza stampa tenuta ieri a Coverciano, il tecnico azzurro Soncin ha parlato dell’importanza di giocare a Cosenza perché, cito le sue parole, <<La Nazionale è di tutti ed è giusto che giri tutto il Paese>> Uno stimolo in più per riempire lo stadio venerdì pomeriggio.

“Mi ritrovo perfettamente nelle parole di Soncin che mettono fine a quelle piccole ed inutili polemiche che nascono quando la Nazionale gioca in “periferia”. L’importante è che ovunque vada ci sia tanta gente pronta a sostenerla sventolando il tricolore”.

Una gara importante come questa sarà di grande stimolo per tutto il movimento calcistico calabrese.

“Certo, proprio perché da noi tutto è in grande fermento: dalle Società che oggi sono molto più strutturate, alla stampa che ha un interesse sempre più crescente. I numeri nella nostra Regione sono in crescita specialmente per quello che riguarda il settore giovanile, che rappresenta la base fondamentale di questo sport. Anche il settore giovanile scolastico ha messo in essere una serie di iniziative e progetti che mirano a consentire ai selezionatori di tenere monitorato tutto il territorio in modo da offrire a tutte le ragazze, delle opportunità che un tempo non avrebbero mai avuto”.

A proposito di scuola. In una nostra recente intervista con il Presidente regionale del CONI Condipodero, parlavamo del difficile rapporto che ha la scuola con lo sport. Mentre in altri Paesi la pratica sportiva scolastica serve a formare e far crescere i futuri campioni, in Italia è qualcosa di inesistente. Quasi un’utopia da realizzare.

“È una situazione difficilissima. Io sono sempre stata una sportiva e ricordo che quando era a scuola venivo convocata per qualsiasi sport. Pensi che sono finita a disputare persino le finali nazionali di lancio del peso. Non le dico come erano arrabbiati i miei professori, ogni qualvolta mi dovevo assentare per rappresentare la scuola in qualche gara sportiva a livello nazionale. Si tratta di un problema serio al quale si dovrebbe mettere mano con interventi strutturali per cercare di seguire le orme degli altri Paesi. Nel nord Europa, ad esempio, lo sport viaggia di pari passo con lo studio, non solo per avere a disposizione dei futuri atleti, quanto per avere ragazzi che stanno bene, perché lo sport è la prima medicina contro le malattie. Un Paese lungimirante dovrebbe investire su questo aspetto per dare ai ragazzi e alle ragazze la possibilità di fare sport, sempre”.

Dal suo osservatorio di selezionatrice della Rappresentativa Interregionale Magna Grecia si intravedono ragazze destinate ad un futuro da calciatrici professioniste?

“In realtà qualcuna c’è già. Io svolgo questo ruolo di selezionatrice da sei anni ho visto una delle ragazze che faceva parte della rappresentativa, firmare il suo primo contratto da professionista con il Napoli. Una ragazza classe 2008 per cui giovanissima che ha mostrato le qualità giuste per attirare l’attenzione. Il lavoro svolto dalle rappresentative e dalle Nazionali giovanili offre loro proprio questa opportunità di essere in un certo senso scoperte, cosa che prima avveniva raramente. Da noi ci sono ragazze che hanno dovuto trasferirsi in Società del nord Italia per coltivare il loro sogno, perché da noi ancora le Società non sono perfettamente strutturate e speriamo che con il tempo lo diventino”.

Concludiamo con un appello ai cosentini e alle cosentine per assistere alla partita.

“A tutti dico di avvicinarsi alla gara con la curiosità di scoprire il calcio femminile perché, se non hanno mai visto una gara scopriranno quanto c’è da divertirsi. Scopriranno che il calcio femminile è uno sport ricco di gesti atletici e tecnici importanti e sarà una partita in cui fare il tifo per le nostre ragazze sarà importantissimo visto che incontreranno una delle Nazionali più forti a livello europeo. Per questo venite allo stadio con una bandiera tricolore ad incitare le nostre ragazze e contribuire al cammino che porta a Euro 2025 dove la nostra Nazionale conta di svolgere un ruolo da protagonista”.

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